Angelo Tasca - Socialismo e fascismo

Pur aven'do qui limitato ii nostro studio al fascismo ita· liano sino alla marcia su Roma, noi non ci inibiremo uno sguardo più lontano e altrove ; ma si tratta sempre di com· ple tare e confrontare l'esperienza italiana di tale epoca con altre esperienze sia del periodo successivo che di altri pae· si (1). Questo metodo più prudente e meno ambizi-oso ci permetterà forse di indicare un certo numero di caratteri comuni suscettibili di essere incorooratl in una definizione generale del fascismo. A tale scopo il fascismo ha da essere esaminato in r ap - porto all'e co'ndizioni economiche , sociaU, politiche e psicologi· che che costituiscono il suo c terreno di cultura :. ; in ·rappOL'to alle sue basi sociali e alla lotta deHe c'lassi ; alla sua tattica ; alla sua orgànizzazi'one ; alle sue conseguenz.e e al regime che perviene a instaurare ; infine in rapporto al suo programma e alla sua ideologia Il fascismo è un fenomeno del tiopo-guerra ed ogni tentativo di definirlo mediante paralleli con • antecedenti ~ storici - col bonapartismo. ad esempio - rima·ne sterile e rischia di fuorviarci. Fra le condizioni generali c:he hanno preparato il • terreno di coltura :. del fascismo bisogna porre in prima linea la crisi economica. Senza crisi economica, niente fascismo. Non si tratta di crisi economica in generale, ma di quella che si è impian tata in permanenza ner1 mondo a segui.to de'll.a guerra del 1914 -18. Ques·ta guerra ha lasciato un aJPparato industriale superiore ai bisogni, un grave squilibrio fra i diversi set tori della 'Produzione, com-plicato dalla caduta del potere d'a'cquisto ct.elle masse nella qua'Si totalità dei paesi. Di qu l, a un tempo, superproduzione e penuria, inflazione è paralisi. Non ci troviamo più di fronte alle crisi classiche, che dopo una spietata piazza pulita, ·riconducevano i'economia a un superiore Jivello di produzione e di consumo. U :risi c cicliche ~ han f&tto luogo a quella «stagnazione cronica, con leggere fluttuazioni .;, , a que1le « alternanze di riprese r elativamente brevi e di .depressioni rel a:tivament~ lunghe :. , già prevedute da Engels più di mezzo secolo fa. Persi-no negli Stati Uniti, dove grazie alle possibilibà del mercato interno, le crisi mantengono ancora un carattere oscillatorio, la persistenza di una massa i·r·reducibile di parecchi milioni di disoccupati rivela che si tratta di crisi d 'un tipo nuovo. Nei paesi che non dispongono come gli Sta:t i Uniti, l'Impero Britanntco, l'U.R.S.S. di un largo mercato interno, le crisi si presentano, in grado diverso, come crisi « senza pros-pettiva >. l·n tali condizioni il disagio e·conomi·co si congiu'llge facilmente con le rlvendicg,- zione nazionrulistiche e col mito della «terra al sole>. Da un ·Iato riplegamento su se stessi e aggra.ovamento ·d'el caratteri artificiali e parassitari dell'economia ; daU'altìro illusione di spezZare l' «•acc'erchiamen to ;, cercando con la <vio:lenza 1 una solu- (i) •GJà fln d'ora abbi amo utlllzzato cerLI dati e co-n clus ion i rornl ti cl dallo studio degli avvenimenti post.belli cl In diversi paesi, stud io che, se il tempo. i mezzi ç s oprottu tt o le forze non ci faranno diretto, lìf!.!"~ c o nt ~~p, nto . - H - Biblioteca Gino Bianco

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