Gaetano Salvemini - Scritti vari (1900-1957)

Maestri e compagni In quell'andirivieni di sei sestine, in endecasillabi che dovevano finire sempre con le stesse sei parole, secondo un ordine rigido prestabilito, l'autore di Chiare fresche e dolci acque e di Fulmin del ciel sulle tue trecce cada non era migliore di qualunque altro sciagurato che non abbia nulla da dire. Che cosa avesse voluto dire non lo sapeva probabilmente neanche lui. Ma dovevamo saperlo noi. Non c'era via di scampo. Ogni parola doveva avere un senso, e tutte le parole messe insieme dovevano dare un senso. Il professore e noi sudavamo sangue da tre lezioni su -quell'abracadabra, quando io non ne potei piu, e dissi: "Professore, perché ci fa perdere il tempo su questa scempiaggine, invece di farci .commentare Chiare fresche e dolci acque?" Lui sorrise, come aveva fatto quando avevo parlato del "mio paese," e continuò a domandare .che cosa Petrarca avesse voluto dire con quelle parole là. Aveva ragione lui, e avevo torto io. Lui voleva darci l'abitudine allo studio coscienzioso, non sviantesi in fantasticherie. Quella orribile sestina serviva allo scopo meglio assai che una canzone bellissima, ma piu fa. cile. E la ricerca asfissiante di Eletta o Elettra Canigiani ci faceva toc• care con mano quanto difficile fosse, per chi voleva parlare onestamente e non a vanvera, determinare anche un minimo particolare. Troppa gente sputa sentenze estetiche, interstellari, mentre farebbe meglio a in• tendere i testi prima di sfoggiare la boria del suo obbrobrio o del suo .entusiasmo. So di un diplomatico, il quale suole farsi beffa di chi sciupa mesi a provare un piccolo fatto. "La verità," dice, "si fabbrica, non si cerca." Anche Hitler insegnò che piu grossa è la bugia, piu facilmente è ere• <luta. Il guaio per le verità fabbricate è che, mentre è facile fabbricarle, prima o poi mostrano la corda, contraddicendosi: perciò sono difficili da -amministrare. Invece la verità ricercata a fatica rimane sempre la stessa, e perciò è facile ad amministrare. Abraham Lincoln diceva che voi pa. tete ingannare alcuni per qualche tempo, non tutti per sempre. Ma .questo, probabilmente, è affare di temperamento, piu che di ragionamento. Si nasce mentitori come si nasce poeti; si nasce storici e non diplomatici. I miei maestri erano nati storici, ed allenavano a rimanere tali quelli fra noi che non erano nati diplomatici. Nelle esercitazioni, che ci faceva fare il Bartoli, vi era un peri• .colo: che alunni tardi d'intelligenza portassero nella scuola secondaria uno scrupolo per le minuzie, che non deve uscire dall'università. La ·scuola secondaria deve essere scuola d'educazione umanistica per le classi -colte, e non preparazione per gli storici di mestiere. Le antitossine per i pericoli contenuti nell'insegnamento di Bartoli avrebbero dovuto trovarsi -nelle lezioni di Villari, Trezza, Malfatti. Ma occorrono stomachi robusti per assimilare e tossine e antitossine. I piu inghiottono i veleni e si arre• :Stano H. Per fortuna le antitossine le mettono in azione istintivamente gli .alunni, scansando la noia di studiare sotto i professori pedanti. 50 Bibloteca Gino Bianco

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