Gaetano Salvemini - Scritti vari (1900-1957)

La storia considerata come sczenza degli atti originali, per i quali egli non si somiglia a nessun altro; e questi atti originali diventano sempre piu numerosi di mano in mano che aumentano l'ingegno e l'energia personale; l'uomo di geni0, quindi, rappresenta meno di qualunque altro i suoi tempi, e spesso non rappresenta che se stesso, e spessissimo rappresenta il futuro, cioè vede quello che i suoi contemporanei non vedono, e che vedranno solo i posteri, quando si troveranno in grado di aprir gli occhi alla luce. E non solo l'uomo di genio spesso rappresenta il futuro, ma talvolta anche contribuisce a crearlo. Perché è bensf vero che il movimento sociale risulta dalla concorrenza di fattori cosf numerosi, svariati e complessi, che sarebbe ridicolo attribuire all' azione personale di un solo individuo, per quanto geniale o autorevole, una parte preponderante nel gioco delle grandi forze, che affaticano le masse umane: l'opera stessa di Napoleone, che sembra il dominatore di un mondo, non è in fondo in massima parte se non l'opera di quelli, che lo circondano, lo consigliano, lo suggestionano, eseguiscono, interpretandolo e quindi adattandolo a sé, il suo comando, e che alla loro volta rappresentano con maggiore o minore consapevolezza l'una o l'altra fra le correnti, che agitano la vita nazionale. Ma gl'individui sono bene anch'essi delle forze attive, che contribuiscono a determinare l'indirizzo del movimento; e maggiore è il loro ingegno e la loro autorità, piu vicini essi si trovano al centro degli affari, piu efficace sarà l'opera loro sull'andamento degli affari stessi. Un re deve senza dubbio foggiare la sua condotta secondo le tradizioni, gl'interessi, le preferenze delle persone, che lo circondano e hanno influenza su di lui; ma nelle sue azioni vi sarà sempre un elemento personale, vi saranno sempre, possiam dire col Darwin, delle variazioni individuali, che si combineranno con le influenze dell'ambiente e ne sposteranno i resultati. Né si dica che l'efficacia di queste variazioni individuali è troppo piccola per poter essere apprezzata: chi può calcolare - domanda il James - l'importanza che ha avuto sulla conformazione di un continente il piccolo sassolino, che sulla cresta di una catena montuosa ha spinto una goccia d'acqua in un senso piu che in un altro, e ha determinato cosf la formazione di un versante? chi può negare a priori nell'equilibrio instabilissimo delle umane cose che la lentezza o la sollecitudine, il resultato positivo o negativo di una deliberazione individuale di un generale, di un ministro, di un re, non possono avere conseguenze di capitale importanza? E quel che si dice dei re, dei ministri, dei generali, vale per gli uomini di genio, che sono i re delle anime. L'opera individuale, quindi, può essere talvolta il principio di tutta una evoluzione sociale; e sarebbe impossibile ricostruir questa, senza tenere il debito conto di quella. Del resto, anche dato e non concesso che la storiog-rafia scientifica debba <J essere storiografia esclusivamente collettiva, sociale, e che la storia individuale non sia vera storia, si ha sempre il diritto di domandare: di grazia, in che modo farete la storia sociale,· saltando di pie' pari gl'individui? Prima di affermare che in un dato secolo la classe operaia si trovava in certe speciali condizioni, voi dovete studiare uno per uno migliaia di documenti 117 Bibloteca Gino Bianco

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