Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

L'Italia vista dall'America Esistono anche cattolici che cercano di fare del bene e che parte– cipano in buona fede alla vita politica della democrazia, proponendosi di aiutare il prossimo a migliorare la propria vita. Non discutono mai i dog– mi ufficiali della Chiesa e perciò non accettano i princip1 democratici, dato che contrastano con quelli cattolici, ma non si curano troppo di dogmi, filosofia e teologia. L'insegnamento morale di Gesu è quello che sta loro soprattutto a cuore. Non sono cattolici gesuitici, sono cattolici, di– ciamo, "evangelici." Non si dovrebbero chiamare cattolici democratici, perché non accettano i principi della democrazia. Dovrebbero chiamarsi cattolici progressisti, perché chiunque, qualunque filosofia professi, può auspicare e sperare nel progresso sociale. Ora non c'è dubbio che i cattolici progressisti "evangelici" sono nu– merosi fra i laici, in quanto sono sinceri nella loro fede cristiana e ten– tano di mettere in pratica i suoi insegnamenti. Ma la quasi totalità del- . l'alto clero cattolico e la maggior parte del basso clero sono o gesuitici o francamente reazionari. E dato che tra i cattolici progressisti "evangelici" nessuno se la sente di sfidare le autorità ecclesiastiche, essi non sono 1n grado di costituire una forza politica apprezzabile. A questa conclusione non si sfugge, nemmeno se si legge l'articolo di un cattolico progressista "evangelico," nel fascicolo della primavera del 1941 del Protestant Digest; mirante a dimostrare che "i cattolici pos- . . " sono essere progressisti. Non c'è dubbio che possano esserlo. Ma costituiscono un movimento politico vasto e influente? Questo è il punto. Il cattolico progressista comincia con l'affermare che è impossibile valutare in quale misura i cattolici sono avversi alla "posizione intransigen– temente reazionaria presa su molti problemi politici da alcuni gruppi do– minanti della gerarchia della loro Chiesa." Ma egli ritiene che l'opposizione alle vedute reazionarie di questi "gruppi dominanti" sia molto piu vasta di quanto in genere si creda. Come cattolico che è stato a lungo impe– gnato in un'azione politica progressista, egli ha avuto molte occasioni di osservare alcune manifestazioni di tale opposizione. Secondo me egli avrebbe dovuto dire francamente che questi "grup– pi dominanti della gerarchia" sono il Papa, tutto il Vaticano, la grande maggioranza dell'alto clero e la maggior parte del basso clero. In ogni mo– do, esaminia~o queste prove portate dal cattolico progressista. 1. "Circa il 58% dei cattolici americani favorf i repubblicani durante la guerra civile spagnola." Quando e dove questo 58% diede segno di vita? O questa brava gente non esisteva, o aveva paura di sfidare i suoi sacer– doti, vale a dire agiva (anzi, non agiva) come se non esistesse. Non c'è dubbio che non pochi cattolici non approvarono l'atteggiamento del Papa, del Vaticano, di tutto l'alto e basso clero, e che ebbero sufficiente co– raggio per prendere posizione apertamente. Ma furono essi piu dell'l % del totale? 50 BibliotecaGino Bianco

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