Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

Pio XII e i dittatori nella vita pubblica e privata" non soltanto lo scoppio della guerra ma anche la disfatta francese, in quanto tali movimenti "hanno accelerato la decomposizione interna ed hanno aggravato i dissensi intestini sia fra le classi sociali, che fra le nazioni." L'ambasciatore francese di fresca nomi– na, un clericale, si trovò completamente· d'accordo col Papa e non gli domandò quindi come avesse fatto la Francia a condurre a termine vitto– riosamente la guerra del 1914-18, sebbene non fosse allora meno anticleri– cale che nel 1940. Il 15 luglio il Vaticano annunciò ufficialmente che il Papa era con– vinto che "il maresciallo Pétain e il vicepresidente Lavai avrebbero lavo– rato per la ricostruzione della vita nazionale francese nel quadro di una vita politica che possa incontrare l'approvazione della Chiesa ... Il Vaticano sosterrebbe il governo francese in una lotta contro l'espansione del co– munismo e contro i movimenti antireligiosi e anticlericali." Il 23 luglio alla filofascista Tribune de Genève si diede istruzione di annunziare che "la Chiesa Cattolica acquista influenza nella ricostruzione della nazione francese. La disputa tra Chiesa e Stato appartiene ora al pas– sato... Il clero francese è direttamente associato allo sforzo di ricostruzione nazionale." Il 30 luglio Pio XII in persona venne alla ribalta e in una lettera ai vescovi francesi ammon1 la Francia a riprendere il suo cammino sulla "via dell'onore e della giustizia cristiana ..." Ed ecco che il 25 agosto il New York Ti'mes ha pubblicato quan– to segue: Hanno avuto 1mz10 da qualche tempo tra il Vaticano e il governo di Vichy con– versazioni intese a concludere un concordato che se andasse in porto darebbe alla Fran– cia l'appoggio morale del Papato ... Fino ad oggi non si è avuta alcuna dichiarazione ufficiale in proposito ma non vi sono dubbi in Vaticano circa le intenzioni del Papa di concludere il concordato. Da esso egli spera di ottenere il rigetto delle leggi anticle– ricali. il riconoscimento del matrimonio religioso, la piena libertà per gli ordini e le congregazioni religiose, la restituzione delle proprietà ecclesiastiche confiscate dallo Stato al tempo della rottura delle relazioni diplomatiche tra Francia e Vaticano, il riconosci– mento dell'Azione Cattolica, e finalmente il ristabilimento dell'insegnamento religioso nelle scuole. I circoli vaticani affermano che il governo francese è disposto a discutere, l'argomento. Non ci si attende che il Concordato, se sarà concluso, venga firmato pri– ma del trattato di pace. Si precisa che il Papa desidera attendere, per rendersi conto dell'atteggiamento della Francia del dopoguerra nei confronti dei problemi religiosi. Pertanto le attuali conversazioni devono essere considerate preparatorie. Date a Pio XII un concordato e la Francia ritornerà forte e felice come era nel 1814 e nel 1870 quando esisteva un concordato e Parigi era occupata da eserciti stranieri. Naturalmente, accanto a questa rinascita dell'influenza cattolica nella politica francese, assistiamo pure al risorgere del movimento antisemitico. I clericali francesi, i militari di carriera e gli antisemiti avevano bisogno della rovina del loro paese per vendicarsi della disfatta subita nell'affare Dreyfus. 41 BibliotecaGino Bianco

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