Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

Una questione di date ne hanno bisogno. Una misura di questo genere sarebbe necessaria non solo nel Mezzogiorno e nelle Isole ma anche nei comuni piu poveri dell'Italia settentrionale e dell'Italia centrale. Dunque legge generale e non favori speciali. Ma a che scopo sciupare tempo in queste piccinerie? Meglio doman– dare le colonie e dichiarare la guerra al Giappone. Una questione di date1 Mi occorre superare ancora una volta il fastidio di un fatto personale. Ma per fortuna questo si affoga in una materia di interesse generale, e posso sperare che il primo passi in seconda linea rispetto alla seconda. La ltalt"a Libera di Roma del 16 marzo 1945 ripubblica una lettera a "due amici in Svizzera." Quando la scrissi, e la spedii il 28 febbraio, il sistema nazi-fascista in Italia andava verso lo sfacelo in conseguenza della sconfitta mìlitare nazista imminente in Germania. In previsione di questo avvenimento, la mia lettera consigliava i "due amici in Svizzera," di abbandonare ogni idea di portarsi a Roma dove essi sarebbero stati del tutto inutili, e andarsene invece nel Canton Ticino, "in attesa del momento, forse vicinissimo" in cui avrebbero potuto rientrare in Italia. Allora, avrebbero potuto dar la voce ai partigiani che lottavano per la repubblica e non per il Re, perché si concentrassero in Milano intorno a Ferruccio Farri, "l'uomo dai capelli bianchi," prima che arrivassero i generali del Re e vi proclamassero la re– pubblica senza domandare il permesso a nessuno, anche se avessero dovuto affrontare gli stalinisti oltre che i generali del Re. È chiaro che io consigliavo i "due amici in Svizzera" ad afferrare "la loro ora" a Milano insieme ai partigiani vincitori, e non a proclamare la repubblica in Svizzera quando i tedeschi e i fascisti stavano ancora in Milano. Gli scrittori di "Nazioni Unite" hanno voluto far credere ai loro scarsi lettori che io abbia consigliato i due amici che erano nella Sviz– zera "a proclamare la repubblica nell'Italia del Nord, prima che que– sta insorgesse per opera dei partigi·ani" ! Guardandosi nello specchio videro le facce di parecchi scemi, e vollero far credere che fra quelle facce ci fosse anche la mia. Le mie speranze non diventarono realtà. Non era la prima volta che t "L'Italia Libera," 1° settembre 1945. 717 BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=