Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

Frank_lin D. Roosevdt ammm1strativa diventò "la piu larga autonomia amrmn1strativa ad ogni regione,,, mentre io le regioni non ce le avevo messe e non avrei mai pen– sato a metterle perché le ho sempre ritenute escogitazioni inutili e perico– lose: regionalismo non è federalismo e_può essere l'opposto; e poi una fal– sificazione che mi fece dire precisamente il contrario di quanto io avevo scritto sulle questioni delle relazioni fra Stato e Chiesa. Ecco le parole del quotidiano romano: "Sul problema dei rapporti tra lo Stato e la Chiesa Salvemini ·ha detto che essi dovrebbero continuai-e ad essere regolati dal Concordato del 1929, il quale dovrebbe essere lievemente ritoccato per as– sicurare una piu netta separazione fra Stato e Chiesa.,, Imparate, o fanciullini, ad affidare i vostri pensamenti non ad agen– zie piu o meno americane, ma solamente a giornali i cui direttori vi sieno personalmente conosciuti come galantuomini, e dei quali perciò po– tete essere sicuri che né mutileranno il vostro pensiero né vi faranno dire tutto il contrario di quel che avete scritto.· Franklin D. Roosevell Lo seguimmo con entusiasmo e riconoscenza nei tre anni che passarono fra l'estate del 1939 e l'autunno del 1942, cioè fra l'invasione tedesca in Polonia e lo sbarco delle truppe anglo-americane nell'Africa settentrio– nale. In quei tre anni, egli fu il grande condottiero di un grande popolo. Seppe precedere l'opinione pubblica del suo paese quel · tanto che era necessario per educarla, ma non tanto da isolarsene. Sapeva misurare a meraviglia, grazie a una intuizione geniale innata, le molteplici correnti fluttuanti in questo immenso paese, cosi difficile a governare, e sapeva manovrarle con una maestria insuperabile. Grazie a lui, la presente guerra non ha prodotto un'ondata di isterica repressione come al tempo di Wilson. L'America ha attraversato gli anni di guerra senza nessuna notevole diminuzione delle libertà politiche, e ciò fu certo dovuto in massima parte alle profonda convinzioni liberali di Franklin D. Roosevelt. La nostra fede in lui cominciò a diminuire quando la sua politica europea cominciò a rivelarsi nell'Africa settentrionale, e svani del tutto .per effetto della sua politica italiana. L'uomo, che conosceva alla perfezione 1 "L'Italia Libera," 16 aprile 1945, 669 Biblioteca Gino Bianco

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