Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

L'Italia vista dall'America creare un po' piu di chiarezza e di ordine nella confusione delle idee. Ma questo lavoro, per quanto è possibile, lo compiono_ a Roma i nostri amici migliori. Il destino della repubblica italiana poteva essere deciso l'anno scorso a Napoli. Poteva essere deciso anche a Roma. Mancarono H intorno agli uomini di "Giustizia e Libertà" le forze necessarie. Fu debolezza di am– biente. Fu incapacità politica di chi era piovuto dall'America, vantando un male usato prestigio. L'occasione fu perduta. Il destino della repub– blica italiana sarà deciso a Milano e a Torino. Nella Svizzera certo siete oggi meno utili di quanto sareste a Roma o a Firenze. Ma la Svizzera è vicina a Milano e a Torino. Raccoglietevi nel Canton Ticino, in attesa del momento, forse vicinissimo, in cui i tedeschi dovranno abbandonare Milano. Allora attraversate la frontiera coi partigiani che dettero cos1 magnifico conto di sé a Domodossola. Date la voce ai partigiani di "Giustizia e Libertà" nella Lombardia e nel Piemonte che si concentrino a Milano e Torino. Quella sarà la vostra ora. Cercate di arrivare a Milano prima che vi arrivino i generali del Re. Anche se i generali del Re arriveranno prima di voi, vi sarà un certo tempo di confu– sione dato che i generali sa~audi sono buoni solamente a far confusione. Approfittate della vostra sollecitudine o della insipienza altrui per convocare la cittadinanza in Piazza del Duomo, e H strappate il ragnatelo sabaudo-fascista dal tricolore italiano; dichiarate decaduta la dinastia sa– bauda e mettete fuori della legge tutti i suoi maschi maggiorenni; pro– clamate la Repubblica Federale Italiana Una e Indivisibile;· costituitene voi stessi il Governo Provvisorio intorno ·all'uomo dai capelli bian– chi, dal cuore giovane e dalle tre medaglie d'argento al valore guada– gnate nell'altra guerra; annunziate che la repubblica italiana riconosce la pro– prietà della terra ai contadini che la lavorano personalmente, socializza le industrie chiavi e le affida ai consigli di fabbrica; invitate i Comitati -di Liberazione Nazionale in tutta Italia ad associarsi al Governo provvisorio di Milano nel proclamare la repubblica, nel costituirsi anch'essi come governi provvisori, e lasciar Bonomi coi suoi ministri come carri abbando– nati su un binario morto. E quando Bonomi manderà un prefetto a go– vernarvi, mettetelo in prigione a pane e acqua; la repubblica federale non ha bisogno di prefetti né a Napoli, né a Firenze, né a Palermo. E tenetevi pronti a dar battaglia ai generali del Re nelle vie sfracellate di Milano. Potessi essere con voi nelle pr,ime linee a dare gli ultimi anni di una vita già troppo lunga ~Ila nascita di una nuova Europa. Purtroppo il tradimento dei togliattiani-stalinisti renderà l'opera mal– sicura e forse disperata. I servizi che hanno reso alla monarchia nel sud per obbedire agli ordini ricevuti da Churchill attraverso Stalin, continue– ranno a renderli nel nord ai generali del Re. Ma nessuno di noi sa fino a che punto quel tradimento li ha discreditati presso le moltitudini del– l'Italia settentrionale tanto piu vigorose e attive di quelle dell'Italia me– ridionale. Bisogna provare. Non c'è altro da fare. Se si riesce, è la vit– toria. Se non si riesce è la fine. O prima o poi sarebbe lo stesso. Ma 650 BibliotecaGino Bianco

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