Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

L'Italia vista dall'America Presidente Roosevelt possa annunziare non solo che non è stato consultato, ma anche che si disinteressa di quanto il Governo inglese fa. E questa dichiarazione p~ò essere interpretata in due modi opposti: può significare che egli disapprova quel che è ~vvenuto senza consultarlo, oppure che, consultazioni o non consultazioni, approvazione o non approvazione, il Governo americano continua a lasciar mano libera al Governo inglese nelle sue zone d'influenza. Molte dichiarazioni ufficiali americane fanno pensare alla risposta che al tempo di Mussolini gli italiani si supponeva dessero a chi domandava d 1 L . " .. 1 "h come an avano e cose. a risposta era: non c1 possiamo amentare, c e poteva voler dire tanto che le cose andavano bene e perciò "non c'era mo– tivo" di lamentarsi, oppure che andavano a rotta di collo ma "non era permesso" lamentarsi. Il successo del metodo rooseveltiano appare nel fatto che il Vice Presidente dell'Americans United for World Organization Inc. è stato della opinione che la dichiarazione del Dipartimento di Stato indica "una nuova era nella politica estera anglo-americana"; "nuova fiducia è sorta che i principi della Carta Atlantica saranno fatti rivivere e applicati alla situazione presente e alla futura pace. La guerra può ora ridiventare un vera lotta per la libertà e la pace, e pel compimento delle speranze democratiche della umanità." Anche il Consiglio direttivo della "Free World Association" è stato della opinione che il Dipartimento di Stato "ha reso un gran servizio alla causa degli Alleati." Santa semplicità! Piu saggiamente il New York Herald Tribune dell'8 dicembre· ha spie– gato che America e Inghilterra hanno bisogno di una cosa sola: "una struttura migliore e piu efficace per procedere d'accordo," "una macchina per accordi politici che funzioni continuamente." E di nuovo nel numero del 9 dicembre: "Martedf, dopo che il governo inglese aveva ufficialmente posto il veto a Sforza, lo State Department annunziò una politica di non intervento in Italia. Giovedf, dopo lo scoppio della lotta fra truppe inglesi e partigiani greci, lo State Department estese quella politica alla Grecia." Una seconda vittoria in Grecia per Churchill dopo la prima vit– toria in Italia. Della stessa opinione è Lord Halifax. L'8 dicembre egli ci fece sa– pere che "egli non vede che vi sia stato nessun serio malinteso sul grado di libertà politica da consentirsi in Italia e in Grecia," ma "in futuro vi deve essere piena consultazione in tutte le materie che interes– sano in comune Inghilterra e America. La controversia dei giorni scorsi può avere il benefico effetto di rafforzare e far rivivere la cooperazione al– leata." E ci dava la giuliva novella che "glì Stati Uniti e la Gran Bre– tagna hanno raggiunto un accordo essenziale sulla questione italiana e greca." Anche in Italia il significato degli avvenimenti è apparso chiaro. Come ha fatto sapere il corrispondente da Roma del New York Times, (9 clic.), la crisi "dimostrò la determinazione inglese di intervenire e indusse lo State 634 BibliotecaGino Bianco

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