Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

L'Italia vista dall'America italiano nella guerra. Finora in questo paese i piu erano disposti a fare una certa distinzione fra Hitler e Mussolini. Odiavano Hitler; di Mussolini sorridevano come di un abile commediante non troppo pericoloso. Adesso Hitler è considerato come un masnadiero di alto rango, che assume i suoi rischi e gioca tutto per tutto. Lo odiano, ma non lo disprezzano. Mus– solini è il piccolo ladro che compare solo nell'ora del bottino. Per lui non vi è che disprezzo. Nelle guerre di una volta, bande di saccomanni segui vano gli eserciti combattenti e spogliavano i morti ed i feriti dopo la battaglia. Quando i saccomanni avevano finito la loro opera, gli avvoltoi piombavano sul cam– po a divorare i cadaveri. Mussolini si prepara a disonorare per sempre gli italiani come i saccomanni e gli avvoltoi di questa guerra. E questo a che scopo? Nell'ipotesi di una vittoria di Hitler, possibil– mente i confini territoriali dell'Italia si allargherebbero sulle carte geo– grafiche, ma l'Italia, la piu grande Italia di Mussolini, non sarebbe piu che una dipendenza tedesca, una provincia del grande impero germanico, governata da Berlino. L'Italia avrebbe sacrificato la sua indipendenza na– zionale, non per contribuire alla creazione di una organizzazione interna– zionale che assicurasse pace e giustizia ai popoli, ma per servire umilmente una potenza orgogliosa predatrice e brutale, contro la quale non sarebbe piu possibile difesa alcuna. I grandi luminari del povero giornalismo italiano, i Gayda, gli An– saldo e gli altri portavoce di Mussolini e del genero e futuro successore di Mussolini, hanno creduto e credono di potere usare anche con gli ameri– cani il metodo della menzogna e della minaccia. Menzogna e minaccia sono il carattere distintivo della stampa fascista e nazista. Essi vi dicono e vi ripetono che gli uomini liberi, i soldati delle democrazie non sanno e non vogliono combattere. Cos1 vogliono farvi credere che soltanto gli schiavi ir– reggimentati in eserciti meccanizzati possono conquistare la vittoria. Essi vi dicono e vi ripetono che le democrazie sono infrollite, che l'America è rammollita, e che nessuna forza potrà arrestare la corsa di Hitler alla conquista del mondo e la corsa di Mussolini attaccato alle falde del cap– potto militare di Hitler. Non vi illudete, o italiani. Gli uomini liberi, tutta la storia del pas– sato lo dimostra, sanno combattere e sanno vincere, anche perché gli idea– li per cui combattono sono quelli della giustizia e della verità. L'America di oggi è quanto mai cosciente del pericolo che cor- · rerebbero le sue istituzioni, le sue libertà, se il nazismo dovesse conqui– stare il mondo. Le minacce del signor Gayda, se mai, servono ad aprire gli occhi ai pochi che non credevano il pericolo imminente. Esse ser– vono a spronare il popolo americano ad affrettarsi, a prendere posizione nel conflitto ed a gettare sulla bilancia tutta l'energia di cui è capace e tutti i mezzi inesauribili che possiede. Vi è un'ultima considerazione su cui io debbo richiamare la vostra at– tenzione. Da che è salito al potere, il fascismo vi ha fatto credere che 20 BibliotecaGino Bianco

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