Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

Per una Concentrazione Repubblicana-Socialista in Italia mero di persone ammaestrate a gridare qualunque cosa, e dopo un po' di tempo tutti si mettono a gridare la stessa cosa. Gli stalinisti sono maestri in questo genere di trappole. Se il grido fusione, fusione è cosf potente e sincero come Nenni pensa, perché egli non obbedisce a quel grido e non fa la fusione? Perché fa dipendere la fusione in Italia da quel che farà quella famosa Internazionale, che non è ancora sorta e che si ridurrà al solito Niagara Falls di parole se sorgerà?] 6. Ami.ci e nemici Riassumendo. Supponiamo che appaia possibile in Italia una coali– zione di a) democratici-cristiani sul serio esplicitamente indipendenti dal Vaticano, b) repubblicani e socialisti che assorbissero gli elementi migliori del Partito d'Azione, e c) comunisti indipendenti. Rimarrebbero a com– battere queste coalizione democratica: a) una destra clerico-monarchica, che assorbirebbe i ceti danarosi del defunto partito fascista e l'alta buro– crazia militare e civile, e b) un'estrema sinistra stalinista, che assorbirebbe tutti gli elementi criminali del fascismo. All'infuori di tutti i gruppi cosf enumerati si muoverebbero gli anarchici, sprecando le loro preziose energie nel combattere senza eccezione tutti. Orbene, se questo avvenisse, vi rifiutereste voi di partecipare a quella coalizione democratica, in vista del fatto che non tutti i gruppi coalizzati aspirerebbero ad un rinnovamento totale, che neanche voi sperate possa essere immediato? Qualcuno mi osserverà che se una delle cause piu gravi della çlisin– tegrazione politica dell'Italia del 1919-22 fu precisamente la cieca deter– minazione del partito socialista di non cooperare con nessun altro partito, è strano che io vi raccomandi di non cooperarè oggi con i gruppi che bene o male, per volontà propria o per quella altrui, formano almeno uno scheletro di governo. Potrà sembrare illogico che io condanni la poli– tica di non cooperazione nel passato, ma la creda necessaria nel presente. In fondo a questa obiezione c'è l'idea che la cooperazione debba es– sere concessa sempre, a chiunque, cosf come altri pensa che. essa non debba essere concessa mai, a nessuno. La verità è che la cooperazione deve essere concessa, o negata, caso per caso, a ragion veèluta, quando vi sono fini utili da raggiungere, e la cooperazione può condurre a quei fini e non allontanare da essi. Nel 1919-20 il Partito Socialista seguf in ltaJia una politica assolu– tamente negativa.• Quel che oggi è necessario alla salvazione dell'Italia è che voi cooperiate a una politica positiva, mentre rifiutate ogni cooperazione alla politica dei Badoglio, degli Sforza, dei ·Bonomi che è l'opposto della politica positiva che voi dovreste adottare. È chiaro che in questo momento la politica di Churchill e dei conservatori inglesi_ è di mantenere in Italia la monarchia come il mezzo 619 BibliotecaGino Bianco

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