Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

L'Italia vista dall'America sussidi. Anche nella penisola ciascuno di loro, se gli avessero dato tutto quel denaro, sarebbe diventato un ricco proprietario di terre. Illusioni eco– nomiche, fantasie strategiche e soprattutto brama di prestigio dettero il via alle imprese coloniali italiane. Le colonie sono come i gioielli di cui i milionari coprono le loro amanti; ma il popolo italiano non è stato mai tanto ricco da potersi permettere simili lussi, e lo sarà ancor meno quando la guerra sarà finita. Si dovranno allora ricostruire centinaia di ferrovie, strade, ponti, porti, opere di bonifica, centrali idroelettriche, acquedotti e intere città. Ampie zone di Milano, Torino e Genova, le piu prospere città italiane, sono state ridotte a cumuli di macerie. Centinaia d'anni di lavoro sono stati annullati. Solo chi non avesse lume di ragione potrebbe consigliare agli italiani di sprecare denaro in Tripolitania o in qualunque altra colonia perduta. Gli italiani che si disperano per le vecchie colonie sono come un uomo che si preoccupasse di non avere il nodo della cravatta a posto mentre sta precipitando dalla cima del campanile di Giotto. E pro– prio perché amo il popolo italiano dal quale provengo, prego Iddio che tutte le a.ntiche colonie italiane vengano donate a qualcuno che odii il popolo italiano, ·e che perciò debba essere punito per questa sua colpa poco cristiana. Il governo italiano deve abbandonare le isole del Dodecanneso e l'Alba– nia non solo perché l'Italia ha perduto questa guerra, ma perché non aveva mai avuto alcun diritto di amministrare nessuno di quei territori. Il Do– decanneso andrà senza dubbio alla Grecia. E il Governo italiano ha privato il Re del suo titolo di "Re d'Albania" nello stesso momento in cui ha ammesso che non era piu Imperatore. La Dalmazia si trova al di fuori delle frontiere d'Italia non meno delle colonie africane, del Dodecanneso e dell'Albania. Senza dubbio esi– stono dei nuclei di italiani lungo la costa dalmata, ultimi resti dei colo– nizzatori medioevali veneziani: circa 15.000 persone mescolate a 600.000 slavi. ·Di questi 15.000 italiani, circa 8.000 si trovavano a Zara quan– do scoppiò la guerra. Cosa sia accaduto di loro e degli altri italiani della D·almazia durante questi ultimi mesi, Dio solo lo sa. Che fare di quelli che ancora vi si troveranno quando la guerra sarà finita? · La mentalità nazista si sta diffondendo anche fuori della Germania, grazie alla degradazione morale causata dalla guerra. Oggi parliamo tran– quillamente di strappare milioni di esseri umani dalle loro case mandan– doli chissà dove, per liberarsi da "minoranze etniche" turbolente e creare dovunque "un'uniformità nazionale." Hitler ha dato l'esempio nei paesi caduti sotto il suo controllo, e noi sembriamo pronti a fare lo stesso, anche se ci vantiamo di combattere questa guerra per impedire a Hitler di hitle– rizzare il mondo. Se questa mentalità brutale prevarrà tra i capi delle Na– zioni Unite che detteranno le condizioni della pace, gli italiani della 592 BibliotecaGino Sianco

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