Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

Prigionieri di guerra Una volta, in Italia, i ministri nel prestare giuramento non bacia– vano la mano al Re. Questa è un'usanza inglese. Che la usanza inglese sia stata introdotta in Italia in questa occasione? Sarebbe un bel caso in verità. Sta il fatto, ad ogni modo, che nessuna smentita ufficiale è stata pubblicata né in Italia né altrove del baciamano, non potendosi consi– derare come smentita ufficiale una lettera inviata al New York Times da uno dei dirigenti della "Mazzini." Mancando questa smentita ufficiale, due sole ipotesi sono possibili. O il baciamano ebbe realmente luogo, il che sembra impossibile, o la notizia del baciamano fu data al corrispondente dell' Associated Press da qualche personaggio di corte che volle mettere in ridicolo Croce, Sforza, Togliatti e C., e nessuno di costoro ha sentito il bisogno di esigere una smentita ufficiale. Hanno già fatto la bocca al morso. Dopo tutto, baciamano o non baciamano, il giuramento non mancò. E questo fu l'importante. E il fatto rimane che dopo avere per mesi e mesi preso a pedate il Re come una carogna qualsiasi, Croce e Sforza e gli altri (meno i democratici-cristiani) hanno consentito a servire sotto il Re e gli hanno giurato fedeltà. La Presidenza della Mazzini Society, in Nazioni Unite del 1° mag– g10, ha affermato che i comunisti, i socialisti, Croce e Sforza giurarono con due "importanti riserve": Anzitutto si riserbarono il diritto esplicito di rimanere fedeli ai principt dei loro partiti. Secondariamente si dichiararono vincolati soltanto fino alla fine della guerra. Le riserve, concordate precedentemente dai ministri, furono accettate dal Re e da Badoglio. Se dobbiamo credere all'Office of War lnformation, Badoglio, il 24 aprile, presentando al Re i nuovi ministri, spiegò che essi provengono dai sei partiti politici che fanno parte del Comitato di Liberazione Nazionale. Ognuno dei ministri ha la sua opinione politica, alla quale nessuno di essi rinuncia, ma tutti volontariamente la subordinano all'idea dell'accordo comune, cosi: necessario nel supremo interesse del paese. Dopo di che il Re lesse la seguente dichiarazione: Signor Presidente del Consiglio, io sono particolarmente felice nel sentire che que– ste eminenti persone, che oggi partecipano nel nuovo governo e che rappresentano le varie correnti politiche del paese, mettono l'interesse supremo della nazione al di sopra di qualsiasi altra considerazione. Voi, mio caro Maresciallo, ed io c'impegnamo sul nostro onore che l'Italia terrà sempre il primo posto nei nostri pensieri. Per chi voglia maggiori particolari, l'Office of War Information ag– giunge: Quindi il testo del giuramento prestato da ciascuno dei Ministri dice: "Giuro di essere fedele al Re e ai suoi Reali successori, di sostenere fedelmente la Costituzione (quale? Quella di Mussolini, o quella ante– riore a Mussolini, comprese le istituzioni monarchiche?) e le altre leggi del- 545 BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=