Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

Prigionieri di guerra Qui s1 inserisce un altro documento di importanza capitale. Il quo– tidiano Italia Libera di Buenos Aires si può considerare come organo ufficioso del Conte Sforza, e ha pubblicato spesso notizie assai saporite, che gli sono state mandate da Napoli, da Londra, da New York, e la cui conoscenza era negata a noi meschinelli cittadini di questo paese de– mocratico. Ecco quanto si legge nel numero del 20 febbraio; cioè due giorni prima che Churchill facesse il discorso del 22 febbraio. Si tratta di un telegramma dell' Associated Press da Londra, datato 19 febbraio: Londra, 19 (AP) - I sei partiti antifascisti italiani riuniti nel Comitato Italiano di Liberazione Nazionale hanno prospettato in modo definitivo ai governi alleati il problema del futuro politico immediato dell'Italia. Per mezzo della Giunta Esecutiva permanente hanno presentato alla Commissione di controllo alleato un memorandum nel quale si chiede che tanto il re come Badoglio siano allontanati per poter cosf per– mettere la formazione di un nuovo governo. Copie di questo memorandum sono state inviate a tutti i governi alleati. I membri della Giunta · dichiarano di essere disposti ad occupare posti nel governo a condizione che il re e Badoglio siano eliminati dallo stesso, aggiungendo che questo dipende dalle autorità alleate, le quali sono le sole che possono decidere un cambio di governo dato che la forza delle masse sarebbe impe– dita perché ostacolerebbe le operazioni militari. Nel suddetto memorandum non viene menzionato nessun nome come capo del governo, sebbene vari dirigenti abbiano sug– gerito che Benedetto Croce sarebbe bene accetto come luogotenente al posto del Re, se questi fosse disposto a trasferire ad un'altra persona le sue prerogative. Gli stessi di– rigenti hanno manifestato che sarebbe assai preferibile che il Re abdicasse, ma che egli probabilmente si rifiuterà di farlo. È stato anche fatto il nome del Principe Umberto come titolare del trono, ma tutti i dirigenti dei partiti si oppongono decisamente a che questo avvenga. · Dunque verso la metà di febbraio, sei "gruppi" di uomm1, che si erano attribuita la rappresentanza del popolo italiano, proposero alle "auto– rità alleate" un compromesso, non per soddisfare almeno in parte le aspet– tazioni delle "masse," ma per soddisfare le "autorità alleate" le quali "erano le sole che potessero decidere un cambio di governo." Ai cosf detti "sei partiti" non passò mai per il cervello l'idea che avrebbero potuto rifiutare qualunque cooperazione con le "autorità alleate" finché queste non d . d 'd . d 11 " " I ' d . "1 d " avessero tenuto conto e1 es1 en e e masse. cosi ett1 ea ers dei cosf detti "sei partiti," anzi i "sei partiti" non solo rinunziavano all'idea dell'abdicazione e si contentavano di una luogotenenza, ma presen– tavano come cosa propria la proposta della luogotenenza. Facevano an– cora gli schizzinosi col principe ereditario e Badoglio. Ma, come dicono i francesi, l'asino che ha bevuto berrà. ì Un "bollettino confidenziale" Churchill tenne il discorso del "manico" e dello "strofinaccio" alla C_amera dei Comuni, il 22 febbraio, cioè dopo che la proposta della luo– gotenenza era stata fatta dai cosf detti sei "partiti." Ecco spiegat~ il 541 Bib1iotecaGino Bianco

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