Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

La libertà religiosa in Italia fascisti in un paese dove i quattro quinti della popolazione non inten– dono prendere ordini, in fatto di politica, dal clero cattolico. Ma mentre i Cavalieri di Colombo non sono tenuti a sapere quel che si dicono, qual– cuno, che si trovava a Napoli, lo sapeva, e avrebbe dovuto dire al Ge– nerale Clark che non c'era affatto bisogno d'essere presente in forma ufficiale alla Messa insieme al Cardinale Ascalesi, se non altro per rj– spetto verso ìl suo paese "bestialmente ateo." Per gli italiani, quella esi– bizione in · pubblico non poteva significare altro se non che il Generale .Clark aveva ricevuto istruzioni di istituire in Italia una specie di clerico– fascismo. Alla vigilia dello sbarco americano ed inglese in Sicilia, Roosevelt sentf il bisogno di rivolgersi al Papa per dirgli che "il rispetto per le cre– denze religiose e per il libero esercizio del culto è uno dei nostri principt fondamentali" (10 luglio). Poi il 20 luglio il Generale Alexander, in qua– lità di Governatore militare della Sicilia, annunziò: "saranno prese im– mediatamente le misure necessarie per abolire tutte le leggi che stabili– scono discriminazioni per motivi di razza, di colore o di religione," e sarà "rispettata la libertà religiosa." Durante la recente Conferenza di Mo– sca certamente qualcuno avrà detto ai ministri Eden e Hull che non vi sono persone di colore in Italia, e che quindi non v'era alcun bisogno di preoccuparsi di loro. Ecco perché la dichiarazione di Mosca si limitò. ad annunziare che "la libertà religiosa sarà ristabilita in Italia." Nel linguaggio dei cattolici la formula "libertà di culto" in un paese dove la maggioranza della popolazione non è CéJ.ttolica significa una cosa. del tutto diversa da quel che significa in un paese in cui si suppone che la maggioranza della popolazione sia cattolica osservante. Nel pri.mo caso, libertà di religione significa che bisogna difendere la libertà di culto dei cattolici, finché verrà il momento in cui la maggioranza del paese sarà stata convertita alla fede cattolica. Dove la fede cattolica è ritenuta la rdigione predominante, la libertà religiosa non significa eguaglianza di di– ritti per tutte le chiese, bensf che la Chiesa cattolica ha il diritto di essere considerata l'unica organizzazione religiosa legittima e legale di quel paese, mentre le altre chiese vi sono appena "tollerate" o, se è possibile, addi– rittura messe fuori legge. Nei paesi dove non è in grado di controllare il governo laico, il clero cattolico rivendica la propria libertà in base ai principt di libertà; mentre nei paesi ove esso acquista, direttamente o indi– rettamente, un'influenza politica, basandosi sui propri principt cattolici, esso fa di tutto per limitare o addirittura per sopprimere la libertà degli altri. · 1 Quando s'impegnarono a "ristabilire" la libertà religiosa in Italia, cosa intesero dire i signori Eden, Hull e Stalin? Mussolini non rimise mai in questione il diritto della Chiesa cattolica ·alla libertà religiosa, ·neppure quando i suoi rapporti col Vaticano attraversarono periodi di crisi. Sol- . tanto egli non permise al Vaticano di diventare il padrone assoluto de~ va– pore. L'unico padrone doveva essere Mussolini. Non v'era quindi alcun 469 BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=