Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

Due guerre contro l'ltalia1 Quel che Churchill e Roosevelt domandano da chiunque è al potere og– gi in Italia, è che i soldati italiani nel Dodecanneso, a Creta, in Gre– cia, in Albania, nel Montenegro, nella Dalmazia, in Croazia, e circa mezzo milione di lavoratori che stanno in Germania, siano abbandonati a Hitler. Inoltre le forze alleate debbono avere il diritto di occupare l'Italia e di fare la guerra contro la Germania su territorio italiano. Dii conseguenza, le città italiane non sarebbero piu bombardate dagli aeroplani alleati ma dai tedeschi. Churchill e Roosevelt non possono essere biasimati per aver fatto queste richieste. La guerra è guerra. Gli italiani debbono dare la colpa della loro tragica situazione non a Churchill e a Roosevelt, ma a Mussolini e ai suoi complici col Re in testa. Gli italiani possono attribuire a Churchill e Roosevelt _la sola colpa di chiamare "pace" la "resa a discre– zione. 112 La parola "pace" non ha senso in questo caso. Ma forse gli italiani hanno scoperto già da molto tempo che le parole hanno perduto il loro si– gnificato. Il Re e Badoglio non possono fare né guerra né pace. Se rimangono fedeli a Hitler, il paese sarà distrutto dagli eserciti alleati. Se si staccano da Hitler, il paese sarà distrutto ancor piu ferocemente dagli eserciti di Hitler. Sottomettendosi alla "pace" di Churchill e di Roosevelt, il Re, che non meno di Mussolini fu responsabile per il trattato d'alleanza con Hitler nel maggio 1939, si disonorerebbe. L'onore significa ben poco per i sovrani. Salvare la propria pelle è tutto. Ma il giorno che l'Italia in– cominciasse a essere bombardata da aviatori tedeschi, invece che da avia– tori americani e britannici, la pelle del Re varrebbe ancor meno del suo onore. Cosf l'unica cosa che il Re e il suo Badoglio possono fare di pro– pria volontà è proclamare lo stato d'assedio e soffocare spietatamente le dimostrazioni nelle strade d'Italia. I generali fascisti si sono sempre di?1ostrati efficienti nell'uccidere etiopici o concittadini disarmati. Quan– do hanno dovuto combattere un nemico armato su un vero campo di bat– taglia, non hanno mai avuto fortuna. Siccome il Re e Badoglio non si possono arrendere incondizionata– mente a Churchill e a Roosevelt, a meno che l'intera macchina mUitare fascista non si disintegri, ci si poteva attendere che Churchill e Roosevelt non arrestassero le operazioni militari dopo la caduta di Mussolini, ma le proseguissero con tutta l'intensità possibile, spezzando la macchina militare italiana rapidamente e completamente, senza fare attenzione a quel che il Re o Badoglio avrebbero fatto a Roma. Questo sarebbe stato nell'interesse 1 "The New Republic," 15 agosto 1943. 2 La formula della "resa a discrezione" fu annunziata al termine della Conferenza di Casa– blanca del gennaio 1943, cui parteciparono Roosevelt, Churchill e i capi di Stato Maggiore anglo– americani. 402 BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=