Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

L'Italia vista dall'America del diritto pubblico. Un membro del Parlamento poteva esaminare co– scienziosamente i progetti di legge che era chiamato ad approvare. Oggi non esiste un sol uomo che possegga le conoscenze tecniche necessarie per potere dare un'opinione intelligente su tutti i progetti di legge sottoposti al giudizio di un deputato. Nessun uomo, nemmeno con una coltura tec– nica molto al di sopra della media, riuscirebbe a dominare la mole enorme di problemi sottoposti al suo esame, anche se dovesse specializzarsi in un singolo ramo della pubblica amministrazione. Le difficoltà crescono a mano a mano che si estendono le attività di un governo. Il Parlamento non è piu capace di esercitare il potere legislativo nel vero senso della pa– rola. La sovranità di fatto è passata dal Parlamento nelle mani degli alti burocrati permanenti, che prima preparano i progetti di legge, e poi interpretano ed applicano le leggi secondo il proprio giudizio. Al di sopra delle teste degli alti funzionari permanenti schiocca la frusta brandita dal • g~ande capitale, che controlla la stampa, ed impone la sua volontà in modo uguale agli uomini politici influenti e agli alti funzionari. Molti dei difetti del governo parlamentare moderno potrebbero es– sere eliminati o attenuati adottando riforme che semplifichino le sue fun– zioni costituzionali. Il Parlamento nazionale dovrebbe riservare alla pro– pria esclusiva competenza tutti i problemi che interessano la totalità della nazione, come ·i princip1 generali del diritto, la politica estera, le tariffe doganali, i bilanci e cosi via; ma dovrebbe delegare tutte le altre materie ad altri corpi rappresentativi nazionali minori. A questo proposito almeno parte della cornice del cosiddetto Consiglio Nazionale dei Fasci e Corpo– razioni potrebbe essere utilizzata per edificare una nuova struttura. Questo Consiglio, creato dalla dittatura nel 1938 per usurpare le funzioni del vec– chio Parlamento, ha il difetto di origine di fondere e confondere insieme le funzioni politiche di un Parlamento nazionale e quelle tecnico-amministra– tive di organismi tecnici. Si presume che quelli dei suoi membri i quali sono tratti direttamente dal partito fascista rappresentino tutto il popolo, mentre quelli tratti dape "Corporazioni" rappresenterebbero i vari gruppi di mestieri, professioni ed occupazioni, in cui sono suddivisi i datori di lavoro, i professionisti e i salariati italiani. In realtà, però, essi non rappresentano nessun altro all'infuori di Mus– solini, il quale li nomina, apre e chiude le loro bocche, dice loro che cosa fare e come debbono votare, e li caccia via quando si è stancato di loro. È superfluo dire che il Consiglio Nazionale dei Fasci e delle Corpo– razioni dovrà scomparire, e che il suo posto dovrà essere preso da un Parlamento nazionale eletto a suffragio universale. Accanto a questo Parlamento, che si muoverà nella sfera assegnatagli di ciò che possiamo definire affari "politici," debbono esservi altri orga 7 nismi rappresentativi a cui potranno essere affidati gli affari "tecnici." Tale compito potrebbe benissimo essere assegnato ai vari Consigli delle Corpora– zioni, privati di ogni connotato fascista e composti di membri eletti dalle varie categorie economiche. Essi diverrebbero, per cosi dire, una serie di 352 BibliotecaGino Bianco

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