Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

La sorte dell'Italia della loro abilità artistica, furono le stesse persone che spesso assediavano il loro vescovo nel suo palazzo, imprigionavano o cacciavano i loro preti, e sfidavano il Papa e le sue scomuniche. L'anticlericalismo moderno ha la sua giustificazione nel fatto che il papato fu fino all'ultimo l'ostacolo maggiore sulla via dell'unità nazionale dell'Italia, e poté mantenere il suo potere temporale solo grazie all'appoggio degli eserciti stranieri. Rag– giunta l'unità nazionale, l'anticlericalismo fu mantenuto in vita dall'osti– lità del Vaticano e della Chiesa nonché dei clerico-reazionari, nei ri– guardi del regime nazionale. Si poteva pensare che questo anticlericalismo sarebbe scomparso nel-. l'Italia fascista dopo gli accordi del Laterano. Ma non fu cosf: esso non solo non è scomparso, ma è certamente divenuto ancora piu forte e piu antireligioso. Poteva· accadere altrimenti sotto un regime basato su principt "pagani?" La decadenza della vita religiosa fu denunziata persino da un'al– ta autorità quale è il cardinale Lavitrano, presidente della Commissione episcopale, che dirige l'Azione Cattolica in Italia. Nel febbraio 1940, egli annunciò con gran dispiacere che, secondo le statistiche raccolte dal suo ufficio, "il 60% degli italiani non ascoltava la messa nei giorni festivi e solo il 12% degli italiani riceveva la santa comunione a Pa– squa" (Tz'me, 16 febbraio 1940). Tutti questi italiani, che non osservano questi obblighi essenziali della fede cattolica, evidentemente non possono essere ·considerati come dei cattolici praticanti. Piu recentemente, alla fine del marzo 1943, l'arcivescovo fascista di Milano, cardinale Schuster, in un articolo apparso sul giornale cattolico fascista l'ltalz'a, pubblicato a Milano, fece la sorprendente ammissione che l'anticlericalismo aveva guadagnato terreno· sotto il regime concordatario, che alcuni "indulgevano nella profanazione della Eucaristia," e che altri avevano costituito un'organ~zzazione per promuovere la bestemmia" (New Republic, 17 maggio 1943). Vedremo piu innanzi i risultati della cosid– detta istruzione religiosa impartita nelle scuole fasciste. È alla lucè di tutti questi fatti che coloro i quali avranno nelle loro mani il destino dell'Italia nel dopoguerra debbono giudicare della ri– spettiva influenza delle forze religiose, sociali e politiche che saranno presenti nell'Italia di domani. Accettare ciecamente, come sembra abbia fatto il Presidente Roosevelt, il quale non ha conoscenza di prima mano della si– tuazione italiana, le relazioni inesatte dei diplomatici e dei consiglieri eccle- . . . ' s1ast1c1, e un grave errore. I diplomatici, aventi essi pure una scarsa conoscenza delle caratteri– stiche peculiari del cattolicesimo italiano, fanno un po' troppo spesso as– segnamento sulle impressioni ricevute nei salotti adstocratici e nei rice– vimenti mondani. I consiglieri ecclesiastici, educati nel Collegio americano di Roma, riflettono piu spesso le idee e i desideri dei circoli eccle– siastici romani, che non i sentimenti e le aspirazioni delle masse italiane. Forse altri e piu sottili elementi psicologici hanno concorso a deter– minare la politica del Presidente Roosevelt, basata sulla premessa che 297 Biblioteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=