Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

L'Italia vista dall'America na la collaborazione con il male. Con questo suo intervento, Pio XI sabotò i negoziati per formare la coalizione e spalancò la porta al colpo di Stato fascista. È significativo che coalizioni di socialisti di destra con i cattolici si foss~ro già avute in Belgio e in Germania, senza che il Papa avesse sentito il bisogno di ricordare che nessuna cooperazione con il male è ammessa dalla morale cattolica. Gli avvenimenti hanno poi dimo– strato che, con questa sua azione, Papa Pio XI di fatto coOP,eròcon un male assai maggiore e cioè con il fascismo. Per ordine del Vaticano tutti i preti furono obbligati a dimettersi dal Partito Popolare e ad abbandonare tutte le cariche amministrative e politiche che ricoprivano nelle organizzazioni cattoliche. Questo signi– ficò la totale disintegrazione del Partito Popolare, che dipendeva da quel– le organizzazioni, le quali, a loro volta, erano, specialmente nelle zone di campagna, sotto il controllo dei preti. Non abbiamo bisogno di rammentare qui i complimenti reciproci che il Vaticano ed il duce si scambiarono periodicamente durante i primi tre anni àella dittatura, dal 1926 al 1928, o di menzionare le piccole om– bre che di tanto in tanto vennero ad oscurare il cielo di questa luna di miele tra fascisti e cattolici. Ma non possiamo passare sotto silenzio due notevoli dichiarazioni fatte alla fine del 1926. La prima è quella del cardinale Merry del Val, il quale, presiedendo il 31 ottobre come legato pontificio la celebrazione del centenario di S. Francesco d'Assisi, disse: I miei ringraziamenti vanno pure a colui [Mussolini] che regge nelle sue mani le re– dini del governo in Italia, che, con chiara visione della realtà, ha voluto e vuole che la religione sia rispettata, onorata, praticata. Visibilmente protetto da Dio, egli ha saggiamente migliorato le fortune della nazione, accrescendone il prestigio in tutto il mondo. La cosa tanto piu meraviglia in quanto proprio allora Mussolini, l'uo– mo "protetto da Dio" e cosf pieno di zelo per la causa della religione cat– tolica aveva sguinzagliato le sue camicie nere a dar la caccia e a pren– dere a bastonate i membri dell'Azione Cattolica in tutta Italia. Fu per protestare contro questa persecuzione che Pio Xl, in una famosa allo– cuzione del dicembre 1926, dopo alcune osservazioni agrodolci a proposito della politica di Mussolini nei confronti dell'Azione Cattolica, pronunziò la storica frase, che Mussolini era "l'uomo inviato dalla Provvidenza.,, Nell'ottobre del 1926, quando ebbero inizio i negoziati per quelli che sarebbero divenuti gli accordi del 1929, il Vaticano conosceva già i punti fondamentali dell'ideologia fascista, la sua dottrina statolatra, il suo totalitarismo, la sua pretesa di essere responsabile solo verso se stesso della giustificazione morale delle sue azioni, o, per usare le parole dei fi– losofi fascisti, la sua pretesa che lo Stato aveva una sua propria personalità non solo politica, ma anche morale (" Stato etico"), e che questa essenza etica dello Stato era suprema assoluta ed indipendente dall'etica degli individui o di qualsiasi organizzazione, religiosa o meno. Il principio "niente contro 240 BibliotecaGinoBianco

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