Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

La, sorte dell'Italia agli Stati Uniti, non è soltanto fatto per far rivivere le nostalgiche memorie d'un amore perduto; ma serve il piu delle volte allo scopo piu utile di di– mostrare che il popolo italiano, essendo incapace di governarsi da solo, ha b~sogno d'un saggio dittatore quale era stato Mussolini prima di aver subito la cattiva influenza di Hitler. Sarebbe una digressione inutile per noi analizzare qui ognuna di que– ste realizzazioni nei dettagli, e dimostrare che molte di esse non arrecarono alcun beneficio all'Italia. Il costo di altre imprese fu sproporzionato agli scopi ed ai risultati mentre altre non furono che messinscena preparata per impressionare gli stranieri con la grandezza del regime. Effettivamente furono compiuti dei lavori utili, furono iniziate alcune opere di reale valo– re per il popolo. Ma qualsiasi regime che duri venti anni, per cattivo che sia, deve per la forza naturale delle cose fare qualcosa di buono. I tiranni, i monarchi assoluti e i dittatori sono sempre ~tati grandi costruttori di opere che speravano restassero come testimonianza imperitura della loro gloria. Ma noi sappiamo che simili opere furono spesso compiute spre– mendo ai poveri fino al loro ultimo centesimo e che alcune di esse non furono fatte a vantaggio effettivo della nazione. Nel regime fascista, alcune delle spese per i lavori pubblici non furo– no sostenute con le entrate ordinarie; i contratti prevedevano pagamenti a rate che si prolungavano, in media, per periodi di dieci anni, mentre a volte ne impegnavano anche piu di cinquanta. Gli impegni finanziari presi non figuravano nei bilanci del debito nazionale, e con questo sistema, una somma di oltre tre miliardi e mezzo di dollari fu omessa nelle cifre del debito pubblico. Nel 1933 questo debito occulto ammontava a settanta– cinque miliardi di lire. F. A. Repaci dichiarò in La Finanza in Italia 1913-1932, pp. 310-331: "Certamente, nel decennio successivo que– sto debito occulto saH a cifre impressionanti; siamo certi di non esa– gerare, calcolando in cento miliardi di lire il debito occulto procurato dalla dittatura nel decennio 1932-1943." Quando il governo fascista si impa– dron{ del potere nel 1922, il debito nazionale ammontava a 93 miliardi di lire; oggi è salito a 600 mili'ardi di lire, ossia a sei volte il totale del reddito annuo dell'intera popolazione italiana. I risultati d'un regime, dopo tutto, non debbono essere misurati ·dai palazzi dagli stadi dalle strade e dalle caserme costruite in pochi anni spendendo senza limiti il danaro del popolo, ma piuttosto dai risultati ot– tenuti nel migliorare le condizioni politiche, economiche, sociali e cultu• rali della vita della nazione. C'è ancora bisogno di riassumere i risultati ot– tenuti da Mussolini e dai fascisti? L'Italia non esiste piu come nazione indipendente; è diventata una mera appendice dell1 Germania nazista. Dal punto di vista economico, l'Italia è scesa quasi al livello piu basso di tutta la sua storia. Dal punto di vista sociale l'Italia ha visto ristabilito il sistema dei baroni feudali - i gerarchi fascisti - che hanno accumulato nelle loro mani ricchezza e potere in abbondanza, mentre il resto del po– polo ha perduto ogni libertà ed è stato ridotto a razioni di fame. Cultura_l- 233 Biblioteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=