Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

L'Italia vista dall'America scista, nell'ipotesi che esso non debba crollare. Perché si vuole che soltanto gli antifascisti facciano i profeti, e si sostituiscano a 45 milioni d'italiani che sono ora nell'impossibilità di far sentire la loro voce? Questa guerra sta sconvolgendo dovunque cos{ profondamente le condi– zioni sociali, morali ed intellettuali che nessuno, a meno che non sia un pazzo, può prevedere quali caratteristiche un qualsiasi regime politico assumerà domani, una volta che il presente terremoto sia terminato. Per l'Italia, io non posso prevedere altra alternativa che l'inferno, cioè la dittatura da una parte; o il purgatorio, cioè un regime parlamentare piu o meno imperfetto, dall'altra. Lascio il paradiso, cioè un immacolato regime parlamentare, agli anglosassoni. A ogni modo, quel che gl'italiani faranno è cosa che riguarda gl'ita– liani e non gli anglosassoni. Cessi una buona volta la presunzione anglo– sassone consistente nel fare ipotesi circa quello che gl'italiani faranno, e nell'insegnar loro quello che dovrebbero fare; e si rivolga invece a i:iflettere su quello che l'America e l'Inghilterra dovrebbero fare se in– tendono mantener fede ai principi cristiani e democratici di cui pretendono essere i custodi. · L'America e l'Inghiterra debbono vincere questa guerra, disarmare la Germania e l'Italia, non consentire il riarmo degli altri paesi d'Europa, ç basta. Non è affar loro insegnare agli europei quello che dovrebbero o non dovebbero fare. Gli europei non sono dei selvaggi. Lasciate che fac– ciano quel che possono, secondo i loro lumi. GAETANO SALVEMINI Cambridge, Mass. 2 marzo Finalmente lo possiamo dire1 Se questo libro fosse uscito all'inizio del 1942, prima che il mercato americano fosse invaso dai volumi dei giornalisti reduci dai paesi dell'Asse, sarebbe stato un best-seller. È scritto con brio giovanile ed elegante, e se ne possono ricavare molti aneddoti che appaiono plausibili, anche quando non hanno potuto, ovviamente, essere· corroborati da prove irre– futabili. I capitoli sulla Germania, sulla Spagna e sulla Russia sono eccel– lenti. I capitoli sulla Francia e sull'Inghilterra non ci dicono nulla che non 1 Recensione del volume di JoHN T. WHITAKER, We cannot escape History ("Non si sfugge alla storia, 11 ) Macmillan, in "The Nation, 11 19 giugno 1943. 142 BibliotecaGino Bianco

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