Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

L'Italia vista dall'America senza che nessuno in Italia versasse una goccia di sangue per sostenere la Santa Sede. L'ostilità di Pio IX e di Leone XIII verso l'Italia non im– pedirono a questa di unificarsi e di fare la sua strada. Pio X (1903-14) silenziosamente si rassegnò alla perdita di Roma. L'Italia entrò nella guerra del 1914-18 e la condusse fino alla fine, nonostante l'ostilità del Vati– cano, dell'alto clero e in parte del basso clero. Nelle elezioni politiche del 1919 i cattolici fecero il massimo per mostrare la loro forza. Raccol– sero non piu di un quinto dei voti in tutta Italia. Papa Pio XI fu sempre q'accordo col regime fascista. Chiamò Mus– solini "l'uomo inviato dalla Provvidenza." Nonostante contrasti parziali e accuse reciproche, e la condanna teorica delle ideologie fasciste da parte di Pio XI, questi non pensò mai a rompere le relazioni amichevoli col governo del Duce. Pio XII ha seguito la stessa politica. Mentre denunziava le ideologie naziste e fasciste senza fare mai nomi, ebbe cura sino alla vi- • gilia dell'entrata in guerra dell'Italia di esaltare con parole di alto elogio il Duce e il suo governo. Da quanto si conosce sulle manifestazioni dei vescovi e sulle attività pubbliche del clero italiano durante questa guerra, non c'è dubbio che il clero cattolico in Italia agisce nella sua enorme mag– gioranza come strumento della politica fascista. L'influenza politica del Vaticano in Italia e in Europa oggi è scesa al piu basso livello. Il Papa attuale è incapace di altro che pronunziare le solite esortazioni a favore della pace o lamentele contro i mali che im– pediscono al clero e alla chiesa di adempiere alla loro missione. L'intera politica del Vaticano oggi può essere sintetizzata in una parola: opportu– nismo. La sua influenza morale non può essere rafforzata da una politica di opportunismo. Ciò spiega perché la maggior parte degli italiani, che pure forniscono gli uomini che fanno la politica papale sono anticlericali, a differenza degli irlandesi, polacchi, franco-canadesi o cattolici americani; gli italiani si rifiutano di seguire il Papa e il clero nelle questioni che non sono stret– tamente religiose e spirituali, e guardano alla gerarchia ecclesiastica con so– spetto e spesso con aperto disprezzo. Il carattere del popolo italiano non è tale da consentire un'attiva par– tecipazione del Vaticano o della gerarchia cattolica italiana al governo del paese. Qualsiasi governo post-fascista in Italia, che si mettesse sotto la pro– tezione del Vaticano sarebbe attaccato da tutte le parti. Solo i comunisti ~pprofitterebbero di questa situazione. Inalberando la bandiera dell' anticle– ricalismo, raccoglierebbero intorno a sé tutti i gruppi liberali e rovescerebbe- ro il governo. · Una delle piu serie difficoltà contro le quali dovrà lottare in Italia un governo democratico post-fascista, sarà quella di impedire le violenze con– tro il clero cattolico. I cattolici di tutto il mondo dovrebbero capire che vi saranno solamente due alternative per la soluzione del problema politico-religioso nell'Italia post-fascista: o un regime democratico che ri– spetti la libertà della Santa Sede e mantenga un sistema di libertà religiosa I 64 BibliotecaGino Bianco

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