Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

L'Italia vista dall'America sta ci dà la sua parola che "non ci può essere dubbio che altre proteste egualmente efficaci furono espresse in modo molto simile a questo." Ci avrebbe convinto di piu se avesse portato qualche altro esempio oltre quello del bravo irlandese. 6. In una controversia tra i dirigenti di un sindacato e alcuni op– positon, 1 dirigenti tentarono di assicurarsi l'appoggio, contro gli opposi– tori, di un operaio influente dicendogli che un prete delle vicinanze rite– neva che una buona parte degli oppositori fossero dei "rossi." Ma l' ope– raio non consenti'. a lasciarsi influenzare da un simile argomento, e cos1 "fu distrutta la base dell'intervento clericale nelle faccende sindacali." Un in– segnante cattolico fu denunciato con nome e cognome dal pulpito di una chiesa di Brooklyn per aver consigliato a uno studente liceale di leg– gere libri che il prete disapprovava, ma la cui lettura era stata approvata . dall'Ufficio per l'Educazione dello Stato. Per il prete ciò era una prova del fatto che "le nostre scuole pubbliche sono un iniquo abisso di radicali– smo." Diversi insegnanti di scuole cattoliche pretesero scuse per il collega insultato. Scuse non ne vennero, ma gli attacchi non si ripeterono. Si di– mostrò cos1 che "perfino un prete può essere costr~tto a desistere da at– tacchi irresponsabili." Da questi due fatti potremmo solo dedurre che ogni tanto qualche prete trova qualcuno che gli chiude la bocca. Ma quanti lo fanno? E quanti osano agire apertamente? È sempre que– sto il punto. Il cattolico progressista non cita altri fatti a sostegno della sua tesi. Speriamo che non ci ritenga scortesi se gli diciamo francamente che le sue prove non ci hanno per nulla convinti. Egli stesso, mentre afferma che "nella comunità cattolica esiste un'opposizione e si fa sentire," è co– stretto ad ammettere che "ad eccezione di una sola rivista, Commonweal ... tutte le altre pubblicazioni sono piu o meno strettamente controllate dal clero"; "i sacerdoti cattolici sono stati sempre riluttanti ad affidare criti– che contro i loro colleghi alla carta stampata"; "organizzazioni attraverso le quali un'opposizione potrebbe farsi sentire esistono in teoria ma rara– mente in pratica"; "molti cattolici (il 58%?) s'indussero a sostenere i re– pubblicani durante la guerra civile spagnola e a condannare il regime di Dollfuss al tempo del massacro degli operai viennesi" ma "il risultato netto di questa opposizione in ambedue i casi fu praticamente nullo." E allora, che opposizione è quella che non ha mezzi di espressione, che non osa parlare e che non riesce a ottenere nulla? "I cattolici sono estremamente restii a provocare qualcosa che so– migli a uno scandalo all'interno della Chiesa." E qui mettiamo il dito sulla piaga. Vescovi e preti reazionari e arroganti non si peritano dal ma– nifestare le proprie opinioni senza preoccuparsi degli scandali, mentre i cattolici progressisti "evangelici" non vogliono scandali e lasciano mano libera agli altri. Il nostro cattolico progressista ammette che molti cattolici furono in- 52 BibliotecaGino Bianco

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