Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo III

Partigiani e fuorusciti piemontese esule del 1821, il colonnello Bianco di Saint-Jorioz. 3 Tanto il Bianco di Saint-Jorioz, quanto Mazzini si ispiravano alla esperienza degli insorti spagnoli contro Napoleone, dal 1808 in poi. Mazzini, convinto che l'Italia fosse pronta per una rivoluzione anti– austriaca e repubblicana, raccomandava ai rivoluzionari italiani di imitare l'esempio degli spagnoli nella guerra d'indipendenza: non concentrarsi nelle città sotto il fuoco degli austriaci e dei loro clienti italiani, ma sparpagliarsi per le campagne in piccole bande, non lasciare mai riposo al nemico, sor– prenderne gli elementi isolati, intercettarne le retrovie, demoralizzarlo con una guerriglia senza quartiere, e dargli il colpo di grazia quando, disorien– tato, fosse divenuto incapace di resistere. È quello che faranno i partigiani italiani dal settembre 1943 all'aprile 1945. Ma esisteva un abisso fra le condizioni della Spagna nella guerriglia contro Napoleone, e quelle dell'Italia al tempo di Mazzini, per una rivo– luzione antiaustriaca e repubblicana. La guerriglia spagnola contro Napoleone era stata opera specialmente di moltitudini rurali, fedeli al re ed alla Chiesa, ed eccitate e dirette dal clero regolare e secolare contro lo straniero disturbatore dei sentimenti monarchici e cattolici. Inoltre c'era in Spagna un comando militare inglese, che forniva armi e munizioni, e mandava tecnici a guidare i contadini nella guerra antifrancese. Nessuna condizione di questo genere esisteva in Italia al tempo di Mazzini. Anzitutto non c'era nessun governo estero che fosse disposto a fornire nuclei rivoluzionari italiani con armi e munizioni. Eppoi (e soprattutto) non esistevano in nessuna parte d'Italia moltitudini rurali disposte a favorire movimenti insurrezionali contro i governi di allora. Caso mai, i contadini italiani sarebbero scesi in campo proprio contro ogni movimento mazziniano. Nel 1799 avevano fatto anch'essi guerra per bande, prima che nel 1812 la iniziassero i contadini spagnoli; ma era stata la guerra per bande del cardinal Ruffo nel Napoletano, e quella della Santa Fede in Toscana. Al tempo di Mazzini un gruppo di uomini, che si fosse dato alla cam– pagna con bandiera antiaustriaca e repubblicana, avrebbe trovato intorno a sé il vuoto. Peggio ancora, sarebbe stato assalito da contadini muniti con attrezzi rurali trasformati in armi. Questo avvenne ai fratelli Bandiera nel 1844. Questo avvenne a Carlo Pisacane nel 1857. Una scena del tutto diversa ci presentano i mesi che vanno in Italia dall'autunno del 1943 alla primavera del 1945. I contadini italiani, ora, nella loro immensa maggioranza, sono solidali coi partigiani che si battono con– tro i tedeschi e contro le brigate di Salò. Di regola non parteciparono in prima linea alla lotta in armi. Ma funzionarono come intendenza e come croce rossa. 3 Carlo Bianco di Saint-Jorioz (1795-1843), già ufficiale dell'esercito sardo, pubblicò nel 1830 l'opera Della guerra nazionale d'insu"ezione per bande, applicata all'Italia. Trattato de– dicato ai buoni italiani da un amico del paese. [N.d.C.] 427 Bibloteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=