Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo III

Fascismo, capitalismo e burocrazia è il capitalismo." Lachin concludeva: "Ciò non può andare avanti per un pezzo. Con, senza, o magari contro Mussolini, una nuova rivoluzione è inevitabile. " 9 La guerra di Etiopia fu la via d'uscita da questo ristagno in– terno. In Italia la guerra d'Etiopia è chiamata dai gerarchi fascisti una "rivoluzione." Mussolini sperava che essa avrebbe dato al popolo la gloria militare invece del pane quotidiano. La guerra inoltre doveva servire a libe– rarsi di molti di quei fascisti di sinistra che avevano dato maggiori segni di insofferenza. Questi infatti erano chiamati uno a uno alle locali sedi del Fascio dove, con loro meraviglia, gli veniva detto che essi avevano firmato una domanda per andare volontari in Africa e che il Duce gli aveva con– cesso l'onore di accettare la loro richiesta, e cosf venivano mandati nell' Afri– ca orientale a fare la "rivoluzione" in Etiopia. La guerra d'Etiopia fu una purga, simile a quella del 30 giugno 1934 in Germania, ma su scala piu vasta. Essendo assai piu intelligente e meno brutale di Hitler, Mussolini chiamò la sua purga una guerra. La guerra d'Etiopia è portata avanti da Mussolini e dai gerarchi del suo partito non solo contro gli etiopici, ma anche contro i fascisti italiani di sinistra. Chi tenga conto di questo stato di cose, riuscirà a comprendere un fatto che sarebbe incomprensibile se l'Italia fosse realmente dominata da una dittatura di capitalisti i quali non dovessero fare i conti con nessun altro gruppo sociale. Il fatto cioè che oggi in Italia non solo i proprietari di piccole imprese, che formano con gli operai il servum pecus, ma anche la piu parte dei grandi capitalisti nel loro intimo sono scontenti del presente e preoccupati del futuro. Perché? Certo non perché Mussolini non abbia cercato di compensare i grossi uomini d'affari delle perdite da essi sofferte a causa della rivalutazione della lira, e di aiutarli a fronteggiare la depressione mondiale. La ragione sta nel fatto che essi non si sentono piu i padroni del governo come nei primi anni del regime. Si è venuta formando una macchina che sfugge al loro controllo: una macchina composta dalla burocrazia, dal Partito fascista, e dalle organizzazioni sussidiarie del partito. Questa macchina può usare le sue composite forze "come un deposito di polveri, per persuadere i datori di lavoro recalcitranti ad accettare la sua politica sociale. ' 11 ° Con questa mac– china essi devono ora fare i conti, proprio come una volta dovevano fare i conti con le organizzazioni sindacali socialiste e cattoliche. Riusciranno gli alti burocrati, operando in accordo con i capi supremi del partito e dei sin– dacati, a "disciplinare" la cosiddetta "iniziativa privata"? Dopo avere sop– presso il lai·ssez-f aire dei piu deboli e dei lavoratori mediante le istituzioni dello Stato corporativo e del Poli·zei-Staat, saranno in grado i grossi uomini d'affari italiani di proteggere il proprio laissez-faire contro l'invadenza del controllo burocratico? Il futuro è sulle ginocchia degli dei. 9 LAClilN, La ]Ve ltalie, cit., pp. 21; 23, 25, 34, 182, 196, 202, 242, 244. 10 FINER, Mussolini's Italy, cit., p. 508. Bibloteca Gino Bianco 349

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