Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo III

Ceti professionali e dipendenti pubblici crisi economica. Peggio ancora, i posti tolti agli "antinazionali" sono stati dati a giovani; in precedenza, ogni anno un certo numero di anziani nei diversi uffici andava in pensione o decedeva, e i nuovi venuti prendevano i loro posti. Ora non ci sono decessi, e a meno che non arrivi una moria burocratica, molti posti rimarranno bloccati di qui a un pezzo. Naturalmente, in tutti i paesi nel momento c'è tra gli intellettuali una diffusa disoccupazione. Un tale malanno, al pari di altri che oggi gravano sull'Italia come sul resto del mondo, non deve essere attribuito a Musso– lini, secondo l'esempio dei suoi ammiratori che gli attribuiscono ogni bene possibile e immaginabile. Il punto da chiarire e che il fascismo non ha trovato nessuna soluzione per lo stato di malessere di cui soffre tutto il mon– do civile, e che coloro i quali affermano che Mussolini ha fornito un esem– pio al mondo o ingannano se stessi o sperano di ingannare gli altri. Secondo Mussolini (discorso del 26 maggio 1934), i dipendenti pubblici, sia civili che militari, non hanno sofferto nessuna riduzione salariale. Il totale dei loro stipendi fu aumentato a lire 250.000.000 nel 1923, e a lire 650.000.000 nel 1926; fu ridotto a lire 380.000.000 nel 1927; nel 1929 fu di nuovo aumentato a lire 670.000.000, ma fu ridotto a lire 640.000.000 nel 1930 e a lire 410.000.000 nel 1934. Rimane, nel 1934, in confronto al 1922, un guadagno netto di lire 90.000.000 all'anno. Di conseguenza, la diminu– zione nel costo della vita che si è avuta negli ultimi anni equivale per i pubblici funzionari ad un compenso extra. Ma, come al solito, i dati ufficiali non dicono tutta la verità. Gli aumenti di stipendio concessi tra il 1923 e il 1929 non furono distribuiti equamente tra i vari gradi gerarchici; nei piu alti gradi, tra il 1923 e il 1930 gli stipendi furono raddoppiati, mentre nei gradi intermedi e in quelli piu bassi gli aumenti furono molto piu modesti 8 ; d'altra parte, le riduzioni del 1930 furono del 12 per cento per tutti, e quelle del 1934, mentre non colpivano quei dipendenti il cui stipendio mensile era inferiore alle 500 lire, variarono dal 6 al 12 per cento per i gradi piu alti. I risultati si possono cosf misurare: Fluttuazione di cinque pubblici: stipendi (in lire) A B e D E Nel 1922 42.480 14.080 9.860 8.120 6.820 Nel 1930 74.000 25.200 14.580 10.920 7.520 Dopo la riduzio- ne del 12% del 1930 65.000 22.176 12.829 9.612 6.620 Dopo la riduzio- ne del 12% del 1934 55.308 s Il bilancio dello Stato dal 1913-14 al 1929-30 e la finanza fascista a tutto l'anno VIII, cit.> pp. 33 sgg. 307 Bibloteca Gino Bianco

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