Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo III

Sotto la scure del fascismo Può succedere che un documento cada per caso nelle mani degli esuli antifascisti a Parigi e sia pubblicato in uno dei loro organi. Il settimanale La Lz'bertà, nel numero del 1° dicembre 1932, pubblicò un rapporto segreto, presentato nel 1930 al ministro delle Corporazioni dal deputato Begnotti, riguardante le attività del deputato Magrini, suo predecessore nella carica di presidente della confederazione marittimi. Questo documento rivela che tra il marzo e il dicembre 1927 Magrini aveva intascato tra stipendio, spese di viaggio, ecc., la somma di lire 163.998, la quale nel 1928 era salita a lire 369.928, e per il 1929 e i primi due mesi del 1930 ammontava a lire 532.178. Tra gli altri alti funzionari dell'organizzazione, Leale nello stesso periodo era arrivato a lire 305.160, Tanzini a lire 334.296, e Agazzi a lire 194.459. Leale e Tanzini erano anche deputati al parlamento. I bilanci dell'orga• nizzazione erano in disordine ed erano stati falsati. Magrini ottenne in prestito lire 685.427 dalla Banca di credito marinaro, una banca cooperativa, creata dai marittimi prima che la loro organizzazione fosse "conquistata" dai fascisti. Nella sua qualità di presidente della confederazione, Magrini era presidente della banca. Altre 500.000 lire erano state concesse in prestito dalla banca ad amici di Magrini. Il direttore di questa banca riceveva uno stipendio mensile di lire 5.000 per stare nel suo ufficio due ore al giorno. Parlando alla Camera il 16 maggio 1930, il deputato Caprino disse: "Nel campo degli organizzatori ci sono i buoni e ci sono i cattivi, ci sono gli onesti e ci sono i disonesti. L'epurazione è in marcia! " 41 Il problema era di stabilire la proporzione tra le due categorie e di fissare a quale velocità l'epurazione doveva marciare. Naturalmente su un problema del genere non si può mai dare un giu– dizio conclusivo. Non è possibile mettere a confronto la moralità fascista con quella prefascista, poiché ci mancano i documenti su quanto avveniva dietro le quinte sia nelle organizzazioni prefasciste che in quelle fasciste. Funzionari delle organizzazioni sindacali comprati dai datori di lavoro sono esistiti sempre ed ovunque, e sarebbe davvero strano che simile genia fosse sparita nell'Italia fascista. Tutto farebbe credere che in un regime nel quale i lavoratori non possono né eleggere né licenziare i funzionari dei loro sin– dacati, e neppure discutere pubblicamente la loro attività, la corruzione sia piu diffusa che non nei paesi in cui la organizzazione operaia è libera e dove gli organizzatori sono responsabili di fronte alla massa. Con certezza si può affermare soltanto questo: che nelle vecchie orga- . nizzazioni sindacali socialiste e popolari nessun organizzatore condusse mai una vita di lusso e nessuno lasciò mai ricca la sua fa1niglia; che quelli di loro che dovettero lasciare l'Italia dopo la "conquista" fascista vivono adesso all'estero in condizioni molto difficili, il che significa che quando erano al potere non misero mai soldi da parte; e che, invece, molti alti funzionari delle organizzazioni sindacali fasciste vivono oggi una vita di fastoso sper– pero. Rossoni, ad esempio, abita a Roma in un lussuoso palazzo di Via Ve- 4t Ibidem, p. 2713. 166 Bibloteca Gino Bianco

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