Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo III

Capitolo tredicesimo In una stanza buia cdla ricerca di· un gatto nero che non c'è Il 1° giugno 1927, Bottai, che era allora sottosegretario al ministero delle Corporazioni, parlando alla Camera dichiarò: '' Credo di non essere troppo audace affermando che, allo stato attuale della dottrina e della espe– rienza, nessun giurista sia in grado di definire l'esatta fisionomia di tali istituti [le corporazioni]." 1 Nel gennaio 1928, egli dovette ammettere che nel precedente anno la corporazione come istituto non era ancora sorta: "Onde può dirsi che [nel 1927] non la corporazione-organo sorse, ma il suo con– cetto si illuminò in pieno. E questo conta piu d'ogni affrettato esperimento. " 2 Nel volume Civ1:ltà fascz·sta, apparso all'inizio del 1928 e che contiene contributi dei maggiori luminari della intellighenzia fascista, Volpe annun– ciò che le corporazioni erano "in via di nascere": È in vista lo "Stato corporativo" (...) Per ora, tutto ciò è piu una ideazione o una speranza che una realtà. Ma vien fatto di considerare le conseguenze enormi che un ordine cosf fatto potrebbe avere specialmente nel mondo agrario italiano (...). E verranno messi sopra un piede di maggiore eguaglianza, in tutti i campi, anche capitale e lavora– tori, riconoscendosi come vi sia parità di diritto fra le classi sociali nel controllo, attra– verso il sistema dei sindacati e delle corporazioni, dell'azienda economica nazionale. 3 Ma in un discorso del 6 maggio 1928, Mussolini ammoni gli impazienti che: "La durata non sarà breve, cioè rimarremo per molto tempo ancora su quella che io chiamo la fase sindacale. " 4 Nel 1929, Miss Haider venne in Italia alla scoperta dello Stato "cor– porativo." Fu costretta ad ammettere che "nel momento lo Stato italiano era ancora nella fase sindacale," cioè nella fase in cui esistevano solo organizza– zioni separate di datori di lavoro e prestatori d'opera senza superiori orga– nismi di coordinamento. Ma la sua gentilezza era tale da convincerla che "anche se le corporazioni non esistevano ancora, la costituzione del ministero delle Corporazioni era una prova delle intenzioni del fascismo di svilup– parsi in quella direzione. " 5 1 A. P., Camera, Legislatura XXVII, Discussioni, vol. VIII, p. 7741. 2 BoITAI, Il Consiglio nazionale delle corporazioni, cit.~ p. 8. 3 VOLPE, Lo sviluppo storico del fascismo, cit., p. 28. 4 MUSSOLINI, XXIII, p. 142. 5 HAIDER, Capital and Labor under Fascism, cit., pp. 96, 143, 145. Bibloteca Gino Bianco 91

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