Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo III

Capi·tolo decimo Controversie individuali del lavoro Nell'era prefascista le controversie individuali fra industriali ed operai venivano risolte senza le spese e le complicazioni inseparabili dai processi civili, da collegi di probiviri scelti in ciascuna provincia in base a una legge del 1893, e composti di rappresentanti eletti dai datori di lavoro e dai lavo– ratori di ogni categoria. Nel 1922 questo istituto fu esteso all'agricoltura mediante le commissioni provinciali di conciliazione. 1 Il 26 febbraio 1928 un decreto regio aboliva questi istituti ormai "superati." Le controversie individuali dovevano essere risolte amichevolmente dai funzionari delle orga– nizzazioni locali. Finer (in Mussoli"ni·'s ltaly, pp. 511-12) ha colto con grande chiarezza il punto debole di tale sistema: La procedura è piu complicata di quella precedente (...) Non tutti i lavoratori conoscono la legge. È vero che ci si può fare aiutare dal (...) segretario dell'organizza– zione sindacale. Ma ciò implica disturbo e crea complicazioni. Per aprire una vertenza che sarà imbarazzante per tutti, si è costretti a spiegare a diverse persone la natura del proprio reclamo e chiedere l'assistenza di un funzionario non eletto dallo stesso lavo– ratore quale compagno fidato per sostenere la propria causa. Quindi, anche se probabil– mente la legge proteggerebbe i diritti del ricorrente nel caso che la vertenza venisse portata in giudizio, il piu delle vertenze non vi arrivano mai. In un'aula giudiziaria il datore di lavoro potrà sempre permettersi una assistenza legale migliore di quella del lavoratore. Neppure può dirsi che un lavoratore il quale cerchi di far valere i propri diritti sia del tutto libero dal timore di venir licenziato. Sono tanti i modi di cui un datore di lavoro dispone, e che mette effettivamente in uso, per attuare le proprie vendette. Anche i funzionari sindacali ebbero a osservare le stesse cose. Nell'ago– sto del 1929 uno di loro se ne lamentava nei seguenti termini: Chi non ha esperienza di queste cose può credere che gli operai possano sempre ricorrere ai sindacati. Ma invece gli uffici direttivi delle organizzazioni sindacali sono spesso troppo distanti dalla fabbrica, nelle città ancor piu che in campag.na , per con– sentire i contatti necessari tra operai e funzionari. Ancora, gli operai non sempre abitano dove si trova la fabbrica, e chi abbia visto un centro industriale sa che gran parte degli operai devon correre alla stazione per prendere il treno che li riporterà a casa a una notevole distanza dal posto di lavoro. 2 1 "Industria! and Labour Informati on," 24 marzo 1922, p. 57. 2 "Resto del Carlino," 26 agosto 1929 (cit. trad.). Bibloteca Gino Bianco 73

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