Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

Scritti sul fascismo cietà delle Nazioni è una parola e non una realtà. L'Europa è ritornata di diritto alla legge barbarica della guerra. Quando questo punto sia diventato chiaro, non c'è bisogno di perdere tempo a seguire in tutti i suoi grovigli la procedura con cui a Ginevra i diplomatici inglesi e francesi fanno le viste di tener su la Società delle Na– zioni, mentre la vuotano di ogni autorità e di ogni serietà. Già nel suo discorso dell'll luglio sir Samuel Hoare rivelò il trucco che avrebbe servito allo scopo, quando annunciò che sperava di evitare la calamità della guerra "sia mediante il meccanismo del trattato del 1906, sia mediante quello della Società delle Nazioni, sia combinando i due mec– canismi insieme." Nel trattato del 1906, i governi di Londra, di Parigi e di Roma si costituirono tutori deU'Abissinia ad esclusione di ogni altra poten– za. Il governo di Addis Abeba protestò. Sir Samuel, esumando in questa occasione quel trattato, venne ad affermare che il conflitto italo-abissino rientrava sotto la esclusiva competenza delle potenze monopolistiche; solo se queste avessero invitato in un secondo tempo la Società delle Nazioni a mettere il polverino sulle loro decisioni, la Società delle Nazioni avrebbe potuto mettere il becco nell'affare. Anche Mussolini ha detto: "O con la Società delle Nazioni, o senza la Società delle Nazioni, o contro la Società delle Nazioni. 11 Sir Samuel Hoare e Mussolini sembrano contraddirsi, per– ché l'uno deve ingannare gli inglesi, mentre l'altro non deve ingannare nessuno. Sir Samuel Hoare è un avvoltoio che deve darsi l'aria di essere vegetariano, mentre Mussolini è un avvoltoio che può dimostrarsi senz'al– tro per quello che è, un avvoltoio carnivoro. Ma i due avvoltoi sono per– fettamente d'accordo. E l'avvoltoio francese non è meno carnivoro degli al– tri due. A Ginevra, sui primi di agosto, le cose sono andate proprio come sir Samuel Hoare, monsieur Laval e Mussolini erano d'accordo che andassero. I diplomatici delle tre potenze firmatarie del trattato del 1906 cominciarono dal decidere, il 1° agosto, che spettava ad essi, e non alla Società delle Na– zioni, regolare il conflitto italo-abissino. Poi si misero la maschera della So– cietà delle Nazioni, si riunirono come Società delle Nazioni e il 4 agosto deliberarono solennemente che si sarebbero riuniti un'altra volta il 4 set– tembre, e frattanto la Commissione incaricata d'investigare sull'incidente di Ual Ual avrebbe esaminato la questione rimanendo entro i limiti voluti da Mussolini. Questo è né piu né meno che tenere il sacco a Mussolini. Nella riunione del prossimo settembre la commedia continuerà. Mussolini ha fatto già conoscere i suoi desideri attraverso quei giornali che si prestano fuori d'Italia a rendergli i loro, certamente disinteressati, servigi. Il Foreign Office e il Quai d>Orsay debbono concedere all'Italia un protettorato o qualcosa di simile sull'Abissinia. Se il negus consente, rimar– rà nella Società delle Nazioni con tutti gli onori dovuti a un discendente di Salomone e della regina di Saba, mentre Mussolini accetterà generosamente l'incarico di incivilire l'Abissinia. Questo nuovo stato giuridico dell' Abissi- 562 BiblotecaGino Bianco

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