Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

Scritti sul fascismo La Francia e l'Italia hanno, su per giu, la stessa popolazione: 41 milio– ni di abitanti. Ma la Francia ha una superficie di 55 milioni di ettari, mentre l'Italia ha una superficie di 31 milioni di ettari. In Francia, un po' meno del 40% della popolazione vive del lavoro agricolo; in Italia vive del lavoro agricolo un po' piu del 50%, Questo vuol dire che 16 milioni di agricoltori francesi hanno a loro disposizione 55 milioni di ettari, mentre 21 milioni di agricoltori italiani debbono conten– tarsi di 31 milioni di ettari. Queste cifre non ci danno ancora una idea esatta della differenza fra le condizioni degli agricoltori nei due paesi. Il territorio francese è quasi tutto pianeggiante e irrigato da una rete bellissima di fiumi a corso perenne: appena il 18% della superficie francese, cioè 10 milioni di ettari, è formato da terre povere o da aree del tutto incoltivabili. In Italia la zona veramente ricca si trova concentrata in prevalenza nella pianura padana; l'Italia cen– trale, meridionale e insulare sono in gran parte formate da montagne, che offrono scarse opportunità ad una agricoltura intensiva; e nelle pianure il clima rende scarsamente produttive molte zone in cui la irrigazione è im– possibile o sarebbe troppo costosa. Della superficie italiana, 2 milioni e mezzo di ettari sono assolutamente sterili e 8 milioni di ettari sono forma– ti da terreni non del tutto improduttivi, ma estremamente poveri. Questo vuol dire che un agricoltore francese, nascendo, è dotato con tre ettari di terra buona; mentre un agricoltore italiano non ha a sua di– sposizione che un ettaro buono e meno di mezzo ettaro cattivo. In Fran– cia ogni cane ha il suo osso. In Italia intorno ad un solo osso, debbono disputarsi due e anche tre cani. Questa condizione di cose non può essere migliorata che in misura mo– desta con le bonifiche, con le irrigazioni e con le altre iniziative dirette ad aumentare la produzione. Secondo i tecnici è necessario in media un capitale di 10.000 lire per mettere a coltura intensiva un ettaro di terreno paludoso, o malarico, o col– tivato estensivamente. Ci vorrebbero, dunque, 10 miliardi per mettere a col– tura intensiva un milione di ettari: e con un milione di ettari si provvede– rebbe appena a 250.000 famiglie composte da un milione di persone, calco– lando che bastino quattro ettari di terra ben coltivata per assicurare ad una famiglia il minimo indispensabile per una vita decente. Si parla molto in Italia di irrigazioni. Ma tutti i fiumi dell'Italia me– ridionale, sommati insieme, trasportano appena tanta acqua quanto un so– lo affluente del Po, il fiume Adda. Inoltre la irrigazione su larga scala è possibile solamente in terreni di pianura. Nell'Italia centrale e meridionale le montagne, che formano la spina dorsale della penisola non lasciano verso le coste che ristretti spazi pianeggianti. Si possono costruire dei bacini artificiali come quelli della Sila in Ca– labria o del Tirso in Sardegna. Ma questi sono casi eccezionali. È solo una 462 BiblotecaGino Bianco

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