Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

Scritti sul fascismo I liberali detestano la dittatura fascista, ma hanno sopratutto paura di una crisi politica violenta, perché questa metterebbe in movimento le moltitudini tenute oggi alla catena dalla dittatura fascista, e uno sconvol– gimento politico non potrebbe avvenire senza essere accompagnato da uno sconvolgimento sociale. In conseguenza i conservatori antifascisti o liberali desiderano che la fine della dittatura fascista non avvenga per effetto di una rivoluzione, ma per iniziativa legale dei fascisti meno turbolenti, piu moderati, piu ragionevoli. Costoro dovrebbero convincersi che la dittatura non può finire che in una rivoluzione politica e sociale, e dovrebbero asso– ciarsi ai conservatori liberali per ristabilire le libertà politiche, magari in misura assai limitata. Per impedire ai conservatori fascisti di dormire i lo.– ro sonni tranquilli e inquietarli con la minaccia d'una rivoluzione antifa– scista, i liberali trovano che una certa dose di agitazione antifascista, maga– ri anche qualche bombetta o qualche attentato, non sono da disprezzare. Ma sperano che queste iniziative non diventino mai cosi intense da degene– rare in una rivoluzione vera e propria. La soluzione ideale sarebbe che il re licenziasse il duce e i suoi camerati piu compromessi, e affidasse il go– verno ad un ministero di generali, che ristabilissero un po' di libertà elet– torale, un po' di libertà comunale, e poi cedessero il posto ad un ministero di civili, molto conservatori e alquanto liberali. Perciò il conservatore antifascista vi dirà che non è il caso di rom– pere la concordia antifascista, sollevando problemi come quello della ter– ra, delle fabbriche, della monarchia, del Vaticano, delle spese militari, ecc., ecc. Finché non siano state ristabilite le libertà politiche in una misura suf– ficiente per consentire la ricostituzione e la concorrenza dei partiti, bisogna accantonare ogni altro problema che non sia quello della lotta contro la dittatura per la conquista della libertà e poi si vedrà: cioè speriamo che non si veda niente. Non è quindi da meravigliarsi che questi conservatori critichino l'im~ postazione di lotta di "Giustizia e Libertà." La, bella guerra I giornali italiani del 5 agosto 1932 hanno pubblicato su sette colon– ne l'articolo del duce sul fascismo inserito nella Enciclopedia Treccani (vol. 14°). Senza tema di smentita siamo in grado di rivelare: 460 BiblotecaGino Bianco

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