Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

Risposta di Salvemini al duce sua ora, è capace di un'azione energica ed efficace non appena se ne pre– senta la necessità. Il libro del destino è sempre aperto a chi voglia scrivervi la sua paro– la. Chi non vi scrive nulla, non vi trova nulla. Chi si fa avanti a riempir– ne le pagine le riempie in proporzione della propria volontà. L'avvenire ti è ignoto. La tua volontà non ti è ignota. Se hai la volon– tà di riconquistare i tuoi diritti, tu li riconquisterai. Per la nuova libertà d'Italia. Ora e sempre. Risposta di Salvemini al duce1 Signore, nelle Memorie del dittatore italiano, pubblicate nella Sua rivista, leggo le seguenti affermazioni: La mia prima battaglia fu contro il tradimento. Alcuni perfidi individui furono incoraggiati dalla complicità e dagli egoistici desideri degli Alleati. Gli italiani si stavano mettendo contro la Madre Patria... La Dalmazia, italiana nelle sue origini, ardente come una santa nella sua fede... ha atteso pazientemente per anni la guerra vittoriosa. Favorita dalla propaganda straniera, subentrò una politica di rinuncia. Wilson fu il distillatore ed il sostenitore delle formule teoretiche. E questo tradimento si nutri inconsapevolmen– te del suo aiuto ... Nei primi mesi del 1919, l'Italia, governata da uomini politici dello stampo di Nitti, Albertini e Salvemini, aveva, a parer mio, un unico frenetico desiderio, quello di distruggere tutti i frutti di una lotta vittoriosa ... Questi leaders volevano sod– disfare ordini stranieri di dubbia origine e dottrine impregnate di veleno. Il tentativo di matricidio contro la Madre Patria fu incoraggiato ed aiutato da italiani di intelletto per– vertito e, naturalmente, dai socialisti di mestiere. La rivoluzione fascista ha, in seguito, dimostrato nei loro confronti una tolleranza piu che generosa. (Britannia, 12 ottobre 1928, p. 247.) Sono certo che Ella non vorrà negarmi il diritto di provare ai Suoi lettori che queste asserzioni del dittatore sono una filza di menzogne, de– liberatamente diffamatorie. Nell'agosto del 1914, non appena scoppiata la guerra europea, io fui il primo in Italia ad affermare che questa nQn aveva scelta tra neutralità ed intervento; poteva solo optare se intervenire a fianco dell'Inghilterra o a fianco della Germania: e doveva intervenire a fianco dell'Inghilterra. Qua– le scopo della guerra italiana, indicavo l'annessione del Trentino e dell'Istt:ia (Unità, 14 agosto 1914). 1 Da "Britannia," London, 26 ottobre 1928. [N.d.C.] 415 BiblotecaGino Bianco

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