Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

G. B. Shaw e il fascismo abbiamo finora sentito dire che la manifattura dei cosmetici debba essere nazionaliz– zata; né esiste una proposta seriamente studiata di introdurre la proprietà collettiva nell'industria del cotone; né vi ha un democratico di buon senso che affiderebbe le fo– gnature di una città alla impresa privata. Una città ben governata oggi non è né del tutto capitalista né del tutto socialista: il "socialismo del gas e dell'acqua" ha trionfato in base ai suoi meriti. La grossolana antitesi fra socialismo e capitalismo è antiquata nella moderna società, che, in molti ca~i, combina una certa misura di iniziative private con una inevitabile responsabilità verso il pubblico. La libertà, come giustamente os– serva il signor Shaw, non sorge dal lasciar fare alla proprietà privata quel che le pare e piace. Ma il signor Shaw, insieme coi piu fra noi, desidera molte altre forme di libertà. Ciò che a noi sembra strano è che egli non dia alcuna importanza alla distruzione delle libertà di parola, o allo spergiuro, o alla illegalità nei tribunali, o alla violenza contro le persone, o alla sfrenata crudeltà. Si può riconoscere la necessità di mettere sotto pubblico dominio i diritti della proprietà privata nell'interesse della comunità, e consi– derare d'altra parte come un dovere altrettanto imperioso quello di assicurare quei diritti ·personali, per cui uomini di tanti partiti e di tanti paesi hanno lottato nel pas– sato e debbono ancora molto lottare oggi. XII L'Italia morta di fame di GAETANO SAL VEMINI (Manchester Guardian, 31 ottobre 1927) Il signor Bernard Shaw ha sciupato una colonna intera del Manchester Guardian per ripetere su tutti i toni che nel formarsi la propria opinione sull'Italia di oggi egli non è stato ingannato dai suoi ricchi amici dell'Hotel Regina di Stresa. La mia affermazione centrale era che il signor Shaw non conosce nulla dell'Italia di oggi, e non può dir nulla di concreto su questo soggetto, sen– za ammucchiare spropositi su spropositi, traendo le sue armi dall'arsenale della propaganda fascista. Che egli sia stato inoculato con piccole dosi di siero fascista, giorno per giorno, leggendo il Morning Post o il Daily Mail, o che abbia invece seguito una cura concentrata ·nella conversazione con il "distinto funzionario del regime fascista" o "nelle discussioni con uno o due salveminiani" - dei quali mi piacerebbe conoscere i nomi e vedere i ritratti - questo ha scarsa importanza. Nella sua ultima lettera il signor Shaw ci offre cortesemente altre pro~ ve della sua ignoranza delle cose italiane. Sceglierò un unico esempio. Egli descrive l'Italia del 1919-22come una nazione alla quale mancavano le necessità materiali giornaliere. La "marcia su Roma" avvenne. Il cadavere putrefatto della libertà fu calpestato. E in conseguenza, l'Italia riprese a lavorare e non soffd piu la fame. Alcuni dati basteranno a sgonfiare questo pallone: 341 BiblotecaGino Bianco

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