Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

G. B. Shaw e il fascismo Il dottor Adler non può negare che la dittatura esiste. D'altra parte il signor Shaw ha ammesso che la trova almeno in alcuni riguardi, repugnante. Perché non dovrebbero darsi la mano ed essere amici? Al signor Shaw non piace, evidentemente, la critica continua, come dice lui, non solo dei liberali ma anche dei socialisti, contro il governo dispotico del signor Mussolini. Secondo il signor Shaw, la dittatura in Italia rimarrà; e "criticarla," o, come egli dice, "insultarla," è tanto stupido quanto sarebbe insultare un castigo della Provvidenza che l'umanità non è in grado di. evitare. La "critica" diventa perdita di tempo soltanto in quanto è futile. Ma la critica al governo fascista è veramente futile? Se si deve giudicare dalla suscettibilità di coloro contro i quali è diretta, e la cura con cui evitano che la critica giunga al popolo italiano, si direbbe che essa sia uno strumento di una potenza con– siderevole. Non è dunque la futilità della critica quel che disgusta il signor Shaw. Non sarebbe piuttosto il caso di sospettare che in fondo il signor Shaw ammira il signor Mussolini e i suoi metodi? Nell'insieme si è inclinati a ritenere che qui stia il vero male. Vi sono nella corrispondenza alcuni passi, i quali suggeriscono che se il signor Shaw fosse stato un italiano, e se ne avesse avuto il potere, avrebbe agito né piu né meno che il signor Mussolini. Forse avrebbe omesso alcune delle brutalità che gli sono repugnanti, ma non si può essere sicuri nemmeno di questo. Egli non trova niente da ridire sulla fucilazione illegale del duca di Enghien. Una fucilazione fa tanto bene... agli altri. Ad ogni modo, il signor Shaw ammira un uomo, che è veramente un uomo; un governante, che governa sul serio; e la conquista del potere fatta da chi sa che "l'idealismo demo– cratico del secolo XIX è morto e sepolto." Anzi, il signor Mussolini è un buon socialista pratico, come il signor Shaw intende il socialismo, e non spetta né al signor Shaw né al dottor Adler sollevare ostacoli contro quel lavoro. Molte cose dure sono state dette sul socialismo ma nulla fu mai detto che fosse piu duro e piu falso di quanto il signor Shaw dice su quel socialismo che non si confonde colle dottrine di Marx e di Lenin. Il socialismo, certo, può essere tirannia. Ma noi avevamo sempre sperato che quel socialismo, di cui il signor Shaw è stato un eminente espositore, sarebbe almeno stato un socialismo liberamente accettato. Salvo che il signor Shaw creda la dittatura italiana una benedizione del cielo per quanto travestita, è difficile capire la ragione del suo attacco contro quelli che la credono e insistono nel chiamarla un male, travestito o no. Ma il signor Shaw si guarda bene dal compromettersi con l'approvazione del fascismo come tale. Cosi l'intera con– troversia diventa irreale. Dire che dobbiamo riconoscere il governo fascista come un fatto compiuto è, nel vero senso delle parole, un luogo comune e il signor Shaw poteva risparmiarsi la pena di elaborarlo. Possiamo riconoscere quello che non approviamo. Come dice il signor Shaw, il fatto che disapproviamo il comunismo e che i metodi con cui si è stabilito ci dispiacciano intensamente, non è una ragione per rifiutarsi di negoziare con la Russia o negare il riconoscimento ufficiale al suo governo. Ora nessuno suggerisce che dovremmo rifiutare di commerciare con l'Italia o di riconoscere il suo governo. Questo, però, non ci priva del diritto di dire quel che pensiamo sia del governo fascista sia del governo comunista. È questo un diritto, che senza dubbio si deve usare con discrezione. Non è né cortese né politico curarsi in permanenza degli affari altrui. Ma le dittature, che sono state stabilite in Russia e in Italia, sfortunatamente non sono materie d'interesse pura– mente domestico. Hanno una importanza internazionale ragguardevole, e se il peso del– l'opinione internazionale può in qualche modo aiutare le vittime della tirannide, o fa– cilitare un ritorno a forme di governo piu compatibili con la tranquillità internazional_e, non c'è nessuna ragione per soffocare quell'opinione, anzi vi è ogni ragione perché essa trovi una espre~sione. 329 BiblotecaGino Bianco

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