Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

Chi si oppone a Mussolini? l'accettano come un'amara necessità, come l'unico, se pur temporaneo, me– todo valido a restituire al popolo italiano le sue libertà ed a ripristinare in Italia le i~tituzioni rappresentative. Sebbene si confessino francamente repubblicani, non desiderano attaccare la monarchia. Prima della fine del 1924 speravano di poter abbattere il fascismo con l'aiuto del re, e sarebbe– ro stati pronti ad attribuirgliene tutto il merito. Il re li tr.tdL (Nel corso della storia nessuna repubblica è stata mai creata dai repubblicani, ma dai re che, demolendo, con errori e colpe, i partiti monarchici, resero neces– saria la soluzione repubblicana.) Questi elementi piu risolutamente antifascisti operano a piccoli gruppi per nascondersi agli occhi della polizia. Se un nucleo viene scoperto ed i suoi membri arrestati o dispersi, altri gruppi proseguono il lavoro. La lo– ro attività è attualmente concentrata sopratutto nella stampa clandestina. L'Italia è diventata una fabbrica di manifestini e di libelli di propaganda clandestina che, distribuiti a decine di migliaia, diffondono notizie e do– cumenti ignorati dalla stampa ufficiale, fomentando l'odio e la resisten– za. Questi fogli non implicano grandi spese: due o trecento lire bastano alla diffusione di alcune migliaia di essi. È impossibile stabilire che tiratu– ra raggiunga questa stampa. Ogni copia ha la attrattiva del frutto proibito e passa di mano in mano, dattilografata o ciclostilata. Si ripete quanto ac– cadde in Belgio durante l'occupazione tedesca. Questa stampa clandestina non serve soltanto a far circolare le noti– zie e come mezzo di propaganda, ma ha anche un'altra funzione assai piu importante. I distributori ed i lettori formano un'organizzazione spontanea di seguaci, romanticamente ispirati dal pericolo e continuamente in azio– ne. Il distributore diventa il capo naturale di coloro cui consegna i giorna– li. Il gruppo che li pubblica diventa il centro di una rete di associazioni. Si sta formando un'organizzazione antifascista nazionale, un'organizzazio– ne flessibile, a maglie larghe, dotata di ubiquità e i cui membri non si conoscono tra loro. Quando una maglia si rompe, se ne crea subito un'al– tra. I suoi centri vitali sono dovunque e non può essere colpita a morte in nessun luogo.2 Questi nuovi gruppi "liberal-repubblicani" stanno con i loro insegna– menti recuperando dalle file dei comunisti coloro che, chiamandosi comu– nisti, sono in realtà soltanto degli esasperati antifascisti. E, dimostrando co- 2 La stampa clandestina è ferocemente perseguitata dai fascisti, dalla polizia e dalla ma– gistratura. Il procedimento legale contro il giornale clandestino "Non mollare" (pub~licato a Firenze nel 1925) ebbe vastissima eco. Nel giugno del 1925 furono processati tre avvocati, e uno di essi fu condannato a 17 mesi di reclusione. Il 13 luglio, un processo intentato con la me– desima accusa, fini in gravi disordini. Gli atti di violenza di sette~br~ cont~o i massoni furono provocati dal sospetto che "Non mollare" fosse una loro pubblicazione; 11 30 novembre un ferroviere, scoperto mentre passava un numero del giornal~ a un amico, fu c~>ndannato ad un anno e tre mesi di reclusione (" Corriere della Sera," 1° dicembre 1925). Arresti e condanne per accuse del genere sono a getto continuo. In . n:ieno di dieci giorni son<? ven1;1toa conoscenza dei seguenti episodi: 5 maggio 1926, Bust? Amz~o, 2 condanne; 6 magg10,. Biella, 7 condanne; 6 maggio, Venezia, 2 condanne; 6 maggio, Tonno, 3 condanne; 13 maggio, Roma, 4 condanne; 15 maggio, Trieste, 3 condanne. 273 BiblotecaGino Bianco

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