Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

O il bastone o la discussione 1 ... Quanto all'azione, che io intendo di seguire, Le dirò con la stessa franchezza, con cui Ella mi ha esposto la sua opinione, che la mia opinione contrasta con la Sua. Il mondo non è fatto di compartimenti stagni. Fascismo ed antifasci– smo sono fatti internazionali. In Inghilterra si parla pro e contro il fa– scismo da tre anni. Se ne è parlato piu pro che contro, perché i fascisti ave– vano l'appoggio e i fondi del governo italiano, e gli antifascisti non se ne occupavano. Ci sono stati italiani venuti dall'Italia a far conferenze fasciste nelle università inglesi, come rappresentanti ufficiali di organizzazioni uf– ficiali italiane. La propaganda pro-fascista, in Inghilterra, come altrove, è fatta per metà con glorificazioni dei fascisti, per metà con vituperi contro gli antifascisti. Se noi cerchiamo di far conoscere il nostro punto di vista, non facciamo che esercitare un nostro diritto e compiere un nostro dovere. Quel che importa è che ognuno eserciti quel diritto e compia quel dovere in spirito di verità e di lealtà. Si sarebbe capito che nessun itahano fosse venuto qui mai a parlare pubblicamente né pro né contro il fascismo. Si sarebbe capito che il gover– no italiano non avesse ingaggiato nessun giornalista inglese per fare qui la propaganda a gloria del fascismo e a vituperio degli oppositori. Si sareb– be capito che nessun libro italiano pro e contro il fascismo fosse stato mai pubblicato in Inghilterra. Si sarebbe capito che gl'inglesi fossero stati la– sciati a costruire da sé soli i loro giudizi sul fascismo. Praticamente sareb– be stato impossibile. Logicamente sarebbe stato sostenibile. Ma oggi, dopo tre anni di alluvionale propaganda fascista in Inghilterra, fatta da italiani e da inglesi a spese del governo fascista, come sostenere l'obbligo per tutti di tacere? Le scrivo questo nella ipotesi che Ella sia fra quelli, che desidererebbe– ro il silenzio di tutti. Ci sono delle persone, che vorrebbero ottenere il silenzio solamente da noi, all'interno col bastone, all'estero con la persuasione. Io suppongo che Ella non sia fra queste persone. Ed è in questa ipo– tesi che ho sentito il dovere di darLe le spiegazioni che precedono. Se mi fossi sbagliato, cioè se Ella appartiene al novero dei fascisti e dei fiancheggiatori, io dovrei pregarLa di considerare questa mia lettera come non mai scritta. Io non posso riconoscere in nessun modo a nessun 1 Dal "Corriere degli italiani," Parigi, 10 febbraio 1926. La lettera è presentata con le seguenti parole: "Gaetano Salvemini ha ricevuto da un italiano, che vive in Inghilterra, una lettera in cui caritatevolmente è consigliato a non parlare di questioni politiche italiane in ~n– ghilterra, perché i panni sporchi si lavano in casa, poiché gli stranieri non debbono essere chia– mati a giudicare gli affari nostri, ecc. ecc. Salvemini ha risposto con la lettera seguente." [N.d.C.] 244 BiblotecaGino Bianco

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