Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

Il " l " M z· . comp otto contro usso tnt l'impressione che il giornale, per poter sopravvivere, si sia dovuto impe– gnare a mutare il proprio atteggiamento politico. L'unico giornale di libe– ra opposizione che rimane è Il Corriere della Sera, il piu importante gior– nale italiano. Ultimamente si è ridotto a dare soltanto notizie autorizzate dal governo, senza commentarle affatto. Tuttavia non canta le lodi di Mussolini ed il suo silenzio è in se stesso una forma di opposizione che il duce non può tollerare. Il segretario generale del partito fascista, Farinac– ci, nel suo giornale Cremona Nuova, ha dichiarato che il senatore Alber– tini, direttore del Corriere della Sera, deve lasciare il giornale; altrimenti questi sarà sequestrato, uffici compresi.2 Quando anche il Corriere sarà stato oppresso, confiscato o costretto a cambiare direttore, ci saranno in Italia soltanto giornali fascisti o filofa– scisti, vale a dire i tre giornali vaticani, L'Osservatore Romano di Roma, L'Unità Cattolica di Firenze e L'Italia -di Milano, che nascondono la loro critica sotto la piu smaccata adulazione nei confronti di Mussolini e dei suoi amici, e un certo numero di giornali privi di colore politico come Il Giornale di Sicilia di Palermo. Molti piccoli giornali di provincia sono stati sospesi, cioè soppressi; alcuni di essi si sono suicidati; per altri è stato impossibile riprendere la pubblicazione a causa dei gravi danni subfri. Durante gli ultimi mesi, cosI come il Corriere della Sera, anche altri giornali di opposizione sono stati ridotti a pubblicare soltanto notizie uf– ficiali e a riprodurre articoli attinti a giornali fascisti. Per capire la vita di un giornale italiano basta guardare le istruzioni inviate dalla Polizia alla stampa il 7, 1'8 e il 9 novembre. Oltre ad essere proibita la pubblicazione di qualsiasi notizia relativa al tentativo di assassinio, tranne la versione ufficiale, per tre giorni non venne concessa l'autorizzazione di riferire sul– l'occupazione fascista delle sedi delle organizzazioni operaie di Milano. È stato assolutamente vietato ai giornali di parlare delle centinaia di arresti e perquisizioni effettuate in tutta Italia, sopratutto nell'Italia settentriona– le, e COSIvia. Gli italiani vengono a conoscenza di ciò che realmente ac– cade in Italia e all'estero solo quando la stampa fascista lascia trapelare qualcosa. Altrimenti, per essere informati, devono aspettare la stampa clan– destina o i giornali esteri. Fu proprio attraverso questa via che il pubbli– co italiano fu informato degli incidenti di Locarno tra Vandervelde e Mus– solini e tra i giornalisti e Mussolini, e dell'ostile accoglienza riservata al ministro francese Volpi ed ai suoi colleghi dai cinquemila italiani a New York. . Ma un giornale, anche se mutilato, è sempre un giornale. Il lettore ita- liano sta imparando a leggere tra le righe, ad interpretare i silenzi, ad 2 Mentre correggo le bozze (22 novembre) apprendo dai giornali che il senatore Albertini è stato costretto a ritirarsi; gli altri azionisti, proprietari della maggior parte delle azioni de! giornale, hanno dovuto licenziarlo a causa delle violente minacce di rappresaglia da parte dei fascisti. 241 BiblotecaGino Bianco

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