Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

La civiltà dell'Italia Ma la responsabilità di quella parte del popolo italiano che non si oppose alla vittoria fascista consisté sopratutto nell'essersi lasciati coglie– re di sorpresa da una minoranza senza scrupoli. È stato uno spaventoso errore. È stata una grande responsabilità. Ma qualsiasi altro popolo avreb– be potuto essere egualmente vittima di simili sorprese, senza per questo diventare incivile. Possa l'esperienza italiana essere di avvertimento agli altri! Trovandomi in argomento, posso permettermi di rettificare un errore in cui è incorso l'autore dell'articolo su L'amministrazione della giustizia in Italia, comparso sul vostro numero del 31 ottobre? Questi riporta una notizia del Quotidien di Parigi in merito all'eccidio di diciotto persone avvenuto a Firenze nella "notte di San Bartolomeo" del 3-4 ottobre scorso. Questa notizia circolò effettivamente nella colonia italiana di Parigi nei ter– ribili giorni di ansia che seguirono quegli avvenimenti fiorentini. Tro– vandomi in quei giorni a Parigi, mi affannai invano a persuadere i miei compatrioti che la notizia non era ancora provata. Effettivamente a Fi– renze, dopo il 4 ottobre, molte persone, temendo di essere trucidate, si nascosero, e, non avendosi piu loro notizie, furono date per morte. Per un certo tempo si credette a Firenze che fossi stato ucciso anch'io, mentre in realtà ero già da due mesi all'estero. Il silenzio imposto dal governo ita– liano alla stampa aiutò ovviamente il diffondersi delle piu sfrenate voci e perciò la storia dei diciotto morti arrivò al Quotidien e passò quindi in America e in altri paesi. In realtà i morti furono quattro: un fascista, che provocò la rissa; l'assassino del fascista, trucidato subito dopo per rap– presaglia, e due vittime innocenti, Pilati e Consolo, assassinati a sangue freddo dai fascisti quattro ore dopo, davanti alle mogli ed ai bambini. Un'altra persona, il dottor Cafarotta, non ha dato piu notizie di sé dopo gli eventi di quella notte, e, dato che era a casa, è da temere che possano aver ucciso anche lui e trafugato il cadavere. Affacciatosi alla finestra per rispondere ai richiami dalla strada, venne accolto da una raffica di colpi di pistola; poi la porta fu abbattuta, e da allora non se ne è saputo piu nulla. Può darsi però che abbia avuto il tempo di scappare, e speriamo sia stato cosL In questa espos1z10ne dei "fatti di Firenze" vi sono altre inesattezze, spiegate e giustificate dall'impossibilità di procurarsi attraverso la stampa au– tentiche informazioni su quegli avvenimenti. Non voglio occupare lo spazio del New Statesman con correzioni puramente pedanti. Vorrei soltanto pre– gare da queste autorevoli colonne gli amici della libertà italiana di esse– re estremamenti cauti nel prestar fede alle ·notizie relative ad avvenimenti italiani, sia di provenienza fascista che antifascista. Tutte le menzogne che possano essere messe in circolazione da parte fascista non mi riguardaJ?-O. Ma le esagerazioni e le invenzioni che sono talvolta messe in giro nei cir– coli antifascisti arrecano soltanto danno alla causa della libertà italiana, a parte il fatto che una menzogna è di per se stessa repugnante. Lo stato 235 BiblotecaGino Bianco

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