Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

Memorie_e $Oliloqui novarese. In fondo, se ne in.fischiano della libertà. Vogliono solo mangiare, bere e procre~re.) L'avvocato novarese diceva che il merito massimo di Mussolini è di tenere a posto 500 mila indemoniati. A Modane parlai con un organizzatore dei fornaciai in provincia di Alessandria. Mi disse che i fornaciai dovettero dichiararsi ovunque fascisti, se non volevano essere bastonati, o addirittura se non volevano vedere am– mazzati i capilega. Mi raccontò che nel gennaio, in uno dei suoi viaggi fra Italia e Fran– cia, una sera si trovò dopo Torino in treno con una cinquantina di toscani, che emigravano in Francia per lavorare. Avevano tutti il distintivo fasci– sta. Quando furono a Modane, ed ebbero passato la visita doganale, doman– darono se erano in Francia. Avuta risposta affermativa, ritornarono a do– mandare se proprio erano fuori del dominio delle autorità italiane. Quan– do furono proprio sicuri che non erano piu in Italia, si strapparono i di– stintivi fascisti, bestemmiando come solo i toscani sanno bestemmiare, e pestandoli sotto i piedi. In quei giorni, in cui fui a Modane, 24 o 25 luglio, l'ambasciatore ita– liano andò a fare una visita agli italiani di Marsiglia. Fu accolto con tre– mende .fischiate. • • • I In Francia quando gli emigranti hanno per le mani dei fascisti li obbligano a bere olio da automobili, o addirittura li ammazzano. L'odio che quella gente ha suscitato contro di sé, fra gli operai italiani, è feroce. Nella vertenza fra Italia e Grecia, il Mondo si è messo ad urlare piu di tutti gli altri giornali fascisti: in fondo Amendola è nazionalista quanto Corradini, Federzoni e C.i. Chi sa come deve essere pentito di avere parte– cipato al Patto di Roma. Anche il Lavoro ha un atteggiamento nazionalistoide. Come è difficile a questo mondo, aver del carattere. Del resto se il Lavoro non seguisse la corrente, sarebbe bruciato. Londra, 11 settembre Da ora in poi, spero, fino a tutto novembre, di avere una vita piu rego– lare, e di tenere questo diario un po' piu ordinatamente. Del resto ho ben poco da dire. I giornali italiani, che mi arrivano, sono assolutamente vuoti e inconcludenti. E la vita inglese non presenta nessun incidente notevole. È la vita di uno studioso e niente altro. Sono stato per il week-end in una campagna, chiamata Waldridge, vicino a Princes Risborough, a un'ora da Londra. Una vecchia casa del '600, in una 229 Bibloteca Gino Bianco

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