Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

Scritti sul fascismo po di scena, che gli era utile per la politica interna; ed evitava di mettersi in una posizione odiosa di fronte alla Società delle Nazioni. La stampa inglese è nella grande maggioranza ostile a Mussolini nella questione greca. Mussolini ha perduto in Inghilterra tutto il terreno che aveva conquistato col colpo di scena dell'ottobre scorso. La stampa francese è riservata. Si vede che ha avuto da Poincaré l'or– dine di non urtare Mussolini. Ma l'atteggiamento del governo francese non è chiaro. Si vede che nel retroscena avvengono trattative e ricatti. Ieri sera, conferenza spiritista in una sala del Royal Pavillon. Circa 500 persone, quasi tutte donne. Parlò un clergiman: un assoluto cretino. Fra le superstizioni delle donnicciole italiane, e la superstizione di quelle signore del medio ceto, mi pare che l'Italia non abbia da sfigurare affatto. Mi vengono a memoria alcuni fatti, che seppi negli ultimi giorni, che fui in Italia. Mondolfo mi diceva che l'Avanti! tira 80-90 mila copie; il Popolo d'Ita– lia tira 70-80 mila copie. Mentre si discuteva alla Camera la riforma elettorale, i deputati sociali– sti erano continuamente pedinati da militi della milizia fascista. Sulla fine dell'anno scorso, Piero Sraffa, figlio di Sraffa, direttore della Scuola Bocconi di Milano, pubblicò sul supplemento mensile del Manchester Guardian un articolo sulla situazione delle Banche italiane. Mussolini man– dò al padre Sraffa un primo telegramma furibondo contro l'opera disfatti– sta del figlio. In un secondo telegramma pretendeva che lo Sraffa smentisse il proprio scritto. Piero Sraffa era allora a Parigi. Tornando da Parigi in Inghilterra, fu fermato allo sbarco ed espulso: un servigio reso da Lord Curzon a Mussolini. Calza Bini, uno dei fascisti padroni di Roma, espulso dai fasci dopa un'inchiesta: Corriere della Sera, 19 luglio. Mentre ero a Torino dal marchese Corti, viene in v1s1ta un avvocato, entusiasta di Mussolini. Vive nel novarese. Vorrebbe che Mussolini durasse almeno cinque anni; perché "il socialismo è ancora assai forte." "Come mai?" domando io. "È cosf," risponde, "i circoli socialisti sono tutti chiusi. Ma appena sparissero i fascisti, i circoli si riaprirebbero tutti. Bisogna par– lare coi contadini per vedere che sono sempre socialisti." Io mi mostro mera– vigliato: "Come mai? Non sono contenti?" "No, non sono contenti. Di– cono: Mussolini aveva promesso la vita a buon mercato, e la vita cresce sempre." (La sola disgrazia, di cui Mussolini non è responsabile, è proprio la vita cara: e proprio questo è il rimprovero che gli fanno i contadini del 228 BiblotecaGino Bianco

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