Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

Scritti sul fascismo vincia un segretario provinciale. Tutti questi nominati da Rossoni. Sotto ogni segretario provinciale, tre segretari per ciascuno dei tre rami, nomi– nati dai segretari provinciali d'accordo con Rossoni. Questa gerarchia pro– veniente da Roma, controlla le iniziative delle leghe locali, in cui i segre– tari sono eletti dai soci delle leghe stesse. Chi paga tutta questa gerarchia di funzionari centrali e provinciali? E fino a quando i segretari delle leghe, che debbono interpretare i bisogni delle moltitudini organizzate, accetteran– no il controllo di gente, che riceve gli ordini da Roma ed ha l'ufficio di imporre alle organizzazioni le preoccupazioni politiche del gran consiglio fascista? Il segretario di Rossoni per l'agricoltura è certo Racheli, ex anarchico, testa confusa, urlatore instancabile, che non sa e non capisce niente di cose agrane. Il comm. Pestellini, presidente dell'agraria toscana, tornato da Roma, ha raccontato al Rossi che il comm. Bartoli, presidente della Confederazio– ne dell'Agricoltura, aveva parlato con Mussolini due giorni prima che si riunisse il gran consiglio fascista; e Mussolini si era dichiarato contrario al monopolio fascista delle organizzazioni padronali; e aveva incaricato il sottosegretario Giorgini di fare la relazione contraria al monopolio. Ma Ros– soni ha nelle mani il gran consiglio fascista; e quando si venne ai voti, il Giorgini restò solo; e votò contro di lui anche Mussolini. Il Giorgini, dopo la votazione, voleva dimettersi da sottosegretario; ma Mussolini ha respinto le dimissioni. Cosf la Confederazione dell'Agricoltura dovrà sottomettersi a Rossoni. Ma Rossi prevede che si sfascerà: perché né il comm. Bartoli è uomo da mettersi agli ordini di un altro; e nelle provincie quelli, che si occupano della organizzazione, non avranno voglia di essere comandati a bacchetta da Roma. Ma mentre la Confederazione dell'Agricoltura è messa sotto controllo, Mussolini ha dichiarato che la Confederazione dell'Industria deve rimanere autonoma. Questi sono i veri padroni: comandano il Governo, non obbe– discono a nessuno. Pestellini diceva a Rossi che deve correre a Roma del gran denaro. Gente, che alcuni mesi or sono andava con le scarpe rotte, viaggia in una bella Fiat e fa vita da gran signore. Rossi mi diceva che se l'agraria va coi fascisti, egli si dimette da segretario. È un ragazzo non solo d'ingegno, ma di carattere: ed io l'ammiro e gli voglio bene sempre piu. No tare nei ritagli dell'Avanti! del 23 marzo la notizia dei carabinieri, che parteciparono alla marcia su Roma. Che lo scandalo sui materiali residuati di guerra, in cui è impegnato Bazzi, e forse è impegnato De Bono, sia il primo accenno della campagna di scandali, in cui sarà travolto il fascismo? 156 BiblotecaGino Bianco

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