Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

Memorie e soliloqui inglesi; e telegrafò a Torretta dandogli istruzioni di iniziare le trattative. Al Foreign Office non sapevano nulla dell'impegno di Lord Curzon; e do– mandarono a Losanna spiegazioni. ·Lord Curzon rispose: "O è un equivoco o è un ricatto"; e questo telegramma fu comunicato a Della Torretta senza tanti complimenti. · Quando Mussolini ebbe la brillante idea di proporre il blocco continen– tale antinglese, fu rifiutato tanto dalla Germania quanto dalla Francia. Il segretario generale del Foreign Office parlò della cosa al dott. Preziosi, che faceva le veci di Della Torretta, in tono insolente e schernevole. Il Preziosi comunicò parola per parola a Mussolini la strapazzata. Allora Mussolini rispose a Preziosi rimproverandolo perché nella discussione non avesse fatto uso degli argomenti da lui mandati in un telegramma. Il telegramma non era arrivato mai; e il dott. Preziosi fece osservare che quel telegramma egli non sapeva che cosa fosse. Allora il barone Russo, capogabinetto di Musso– lini, gli telegrafò che il telegramma doveva essere arrivato. E cosI Mussolini ebbe ragione. La notizia che Mussolini ha nei giorni scorsi proposta la mediazione è vera. Appunto perché è vera, è smentita. Il Quai d'Orsay ha risposto insolen– temente che una proposta analoga è stata fatta anche dalla Germania. "Il paese," diceva Cora, "non sa quel che succede; se ne fosse informato si rivolterebbe." "Già, si rivolterebbe. Ma contro chi? Contro Mussolini o contro il re– sto del mondo? Il paese, o meglio, la piccola borghesia di professori, di avvo– cati e di studenti e di giornalisti che è in Italia il paese, non capisce niente, legge i giornali credendoli ciecamente, e si lascia eccitare di qua e di là, senza veder mai la radice di tutti i mali, che è la inguaribile bestialità di coloro, che da otto anni in qua sono messi a dirigere la nostra politica estera." Stando ad A. Prato, che ne scrive sul Mondo, il nuovo incidente franco– inglese per l'Oriente sarebbe avvenuto cosI: Poincaré era d'accordo con l'Inghilterra per presentare le proposte inglesi alla Turchia con la firma della Francia e dell'Italia. Ma nello stesso tempo mandava segretamente istruzioni al plenipotenziar.io inglese a Losanna, Bomford, perché dicesse a Ismet Pascià che la Francia non dava a quella presentazione il valore di ultimatum. II documento è stato pubblicato per equivoco dal Temps, donde il patatrac. · Dunque, c'era un accordo Ruhr.-Oriente; ma Poincaré giocava doppio gioco. Ora Poincaré smentisce il documento pubblicato dal Temps; ma nessuno crede alla smentita. D'altra parte, Poincaré fa sapere che se Inghilterra e Turchia non si met– tono d'accordo a Losanna, egli si riserva di fare la pace per conto proprio con la Turchia. E in realtà il suo impegno a disinteressarsi dal conflitto ·an– glo-turco non lo impegna a non fare pace per conto proprio con la Tur– çhia. CosI cerca di rimanere fedele ç11l'intesanegativa con l'Inghilterra, e 117 BiblotecaGino Bianco

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