Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

Chiesa e Stato tutta l'Italia si assoggettasse alla sua autorità spirituale. Il giorno che l'Italia getti alle ortiche il Concordato, il Vaticano reclamerà di nuovo la sua sovra– nità sopra il perduto territorio, e metterà di nuovo in moto contro l'Italia la sua macchina internazionale di propaganda. Alla sua morte, nel 1903, Papa Leone XIII lasciò un testamento poli– tico per il Collegio dei cardinali e i suoi successori. In questo documento egli insiste affermando che una sola via rimane aperta alla Santa Sede per con– servare la sua indipendenza nei confronti dello stato italiano: essa non' deve mai venire a patti con il governo italiano. Il giorno che la Santa Sede abban– donerà il suo atteggiamento di intransigenza, essa ·cadrà irrimediabilmente sotto l'influenza del governo italiano, rendendosi ossequiente agli interessi• dell'Italia. Ciò sarebbe un pericolo per l'unità cattolica. I Patti lateranensi del 1929 non fecero niente per dissipare quel sospetto e quel pericolo. Me– diante gli accordi del 1929, Pio XI poneva se stesso e i suoi successori in quella luce di sospetto. Prima del 1929 nessuno sospettava una possibile in– sidia nel fatto che la maggioranza dei cardinali e dei funzionari del Vati– cano fossero italiani. Adesso i cattolici fuori d'Italia si lamentano della ecces– siva preponderanza italiana tra i cardinali e in Vaticano, e alcuni doman– dano perfino che si rompa la tradizione secondo la quale, sin dal sedicesimo secolo, il papa è sempre stato un italiano. Molti cattolici fuori d'Italia non riescono piu a capire perché la Santa Sede li ha tenuti in ansia per oltre mezzo secolo per la questione romana, per poi far loro sapere, un bel gior– no, che tale questione poteva ~emplicemente esser risolta firmando un pezzo di carta col quale veniva riconosciuta la sovranità del papa sopra pochi ettari di terra. Non appena i fedeli appresero che il papa non era piu né po– vero né prigioniero, l'obolo di San Pietro diminu1 in tutti i paesi. I cattolici belgi inviarono al papa nel 1929 solo 300.000 franchi, mentre nel 1928 ne avevano inviati 600.000. Quando gli italiani riotterranno il diritto di fare ancora· uso del loro buon senso, agiranno saggiamente se non contesteranno al papa la sua so– vranità sopra il Vaticano. Fu un errore politico non riconoscere esplicita– mente tale sovranità nel 1871. Tale errore fu corretto nel 1929. Sarebbe un errore rimettere in discussione la cosa. Ma tutte le altre concessioni conte– nute nei Patti lateranensi dureranno solo fintanto che dura il regime fasci– sta. Il primo atto di coloro che succederann'o alla dittatura ·fascista sarà quello di dichiarare nullo il Concordato e tutte le altre clausole del Trattato di Conciliazione che non sono. la conseguenza necessariél, della sovranità pontificia sopra la Città del Vaticano. ' BiblotecaGino Bianco

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