Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

Lezioni di Harvard: L'Italia dal 1919 al 1929 principessa di sangue imperiale. Pio X, che proveniva anch'egli da umili origini, non permise mai che i suoi parenti abbandonassero la condizione sociale in cui erano nati. Pio XI proveniva da quella parte di clero che aveva sempre desiderato in Italia una conciliazione tra Stato e Chiesa, che opponesse alla marea crescente del socialismo la resistenza compatta di tutti gli elementi conser– vatori, fossero questi cattolici o "liberali." Nell'estate del 1920, quando le armate dei bolscevichi russi arrivarono sotto le mura di Varsavia, monsignor Ratti si trovava in quella città come nunzio apostolico. Tutti gli altri diplo– matici fuggirono. Egli rimase al suo posto. Questo incontro col bolscevismo autentico pare che abbia lasciato nel suo spirito una impronta indelebile. Di. tutto quanto avveniva in Italia nel 1919 e 1920, egli lesse stando in Polonia quanto pubblicavano i giornali conservatori di Milano, i quali denuncia– vano " la sanguinosa tirannia del bolscevismo italiano. " Monsignor Ratti era persuaso che in Italia le cose andassero come in Russia e in quella parte di Polonia infestata dal contagio bolscevico. Richiamando monsignor Ratti dalla Polonia e nominandolo arcivescovo di Milano (13 giugno 1921), Bene– detto XV fece. ai conservatori milanesi il piu bel dono che potessero deside– rare. È probabile che Achille Ratti, al suo ritorno dalla Polonia e prima che la sua nomina ad arcivescovo di Milano venisse ufficialmente annun– ciata, sia venuto in contatto con Mussolini, smantellando il suo bellicoso an– ticlericalismo. Se le cose sono veramente andate cosf, il discorso di Mussolini all;:i Camera del 21 giugno 1921 sarebbe stato il risultato di questo primo scambio di vedute. Sia come sia, i cardinali, scegliendo Achille Ratti come papa nel febbraio del 1922, sapevano bene quello che facevano. Allo stesso modo che Pio X era stato scelto alla morte di Leone XIII, Pio XI fu scelto alla morte di Benedetto XV, perché in tutti e due i casi i cardinali volevano un papa che rafforzasse nella Chiesa e nella società gli elementi conservatori. Il nuovo papa trovò nelle casse della Santa Sede appena 600.000 lire, cioè neppure quanto bastava per pagare le spese quotidiane di una settimana, e in sopraggiunta c'era la prospettiva della nominatività dei titoli e l'immi– nente fallimento del Banco di Roma. Per rimettere in sesto le finanze vati– cane bisognava condurre in porto la soluzione della questione romana. Nell'assumere il suo ufficio, Pio XI ripeté il giuramento di affermare e difendere i diritti inviolabili della Chiesa e della Santa Sede, ma dette la sua benedizione alla folla in attesa in Piazza S. Pietro. Tale mutamento nel corso della cerimonia mostrò chiaramente che si era creata una situazione nuova. L' "esprit nouveau" non tardò a manifestarsi. Nel giugno del 1922, il marchese Cornaggia, un clerical-conservatore milanese, amico personale del nuovo papa, fondò la "Unione costituzionale italiana." La nuova associa– zione, cosf come il partito popolare, evitava di dichiararsi cattolica, ma, di– ceva, " riconòsce nella religione il fondamento della moralità pubblica e pri– vata. " Per sopraggiunta il marchese Cornaggia annunciava che la sua orga• 586 BiblotecaGino Bianco

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