Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

Lezioni di Harvard: L'Italia dal 1919 al 1929 veicolo veniva chiesto ai passanti di togliersi il cappello. In Piazza del Duomo, un ferroviere, che del tutto all'oscuro di quanto era successo camminava leg– gendo un giornale e non si era quindi levato il cappello, fu ucciso con un colpo di moschetto da uno dei carabinieri di scorta alla salma del compagno, e che si trovava "in uno stato di grande eccitazione." 18 Poco tempo dopo questi episodi imprevisti, entrarono in scena i fascisti, mentre autoblinde, carabinieri, guardie regie, soldati pattugliavano le strade e occupavano la Camera del lavoro per impedire ogni riunione di lavoratori. Nel pomeriggio, una squadra di fascisti si presentò alla sede della associazio– ne comunista invalidi di guerra, dove si trovava soltanto il segretario dell'as– sociazione, Spartaco Lavagnini, ferroviere comunista e consigliere comunale .. I componenti della squadra rimasero in parte appostati nella strada, mentre quattro di loro entravano dentro, sparavano contro il Lavagnini e lo uccide– vano. Quindi si davano al saccheggio dei locali stessi, senza il minimo inter– vento da parte della polizia, la cui azione si limitava ad arrestare in massa i "rivoluzionari. " Per _protesta contro l'uccisione di Lavagnini e contro le autorità, che siste– maticamente lasciavano impuniti delitti di questo genere, la sera stessa i ferro– vieri proclamavano lo sciopero immediato in tutto il compartimento. Tran– vieri, tipografi dei giornali cittadini e dipendenti della società elettrica segui– rono il loro esempio. Al centro e alla periferia si ebbero numerosi conflitti tra fascisti e operai, e durante la notte furono tagliati i fili delle linee telefoniche e telegrafiche. Il lunedf 28 febbraio, lo sciopero si estese a tutte le categorie di lavoratori. Da parte loro, i fascisti emisero un proclama, in cui si invitava la popolazione a insorgere contro il terrore rosso. Il prefetto proibf tutte le riunioni e i cortei, e perfino la circolazione di autoveicoli; ma in realtà i fascisti ebbero la piu assoluta mano libera per dare la caccia nelle strade agli operai, e specialmente ai ferrovieri. La loro prima offensiva contro il popolare quartiere di S. Frediano fu un fiasco. I lavoratori e le loro donne avevano messo a soqquadro il selciato delle strade ed eretto barricate per impedire l'ingresso degli autocarri armati. Con– tro chiunque tentava di entrare in quel dedalo di strade, si sparava, si getta- . van tegoli e arredi dalle finestre delle case. Nel pomeriggio, i fascisti fecero ritorno accompagnati da un pattugliane di guardie regie, da un battaglione di fanteria, da numerosi carabinieri e da due autoblinde. Tutte le vie di uscita 18 Il corrispondente del " Corriere della Sera, " 28 febbraio 1921, parlando di questo " stato di grande eccitazione " del carabiniere, aggiunge che l'uomo che non si era levato il cappello avrebbe detto: "È morto un carabiniere? Ce n'è uno di meno!," e che il cara– bini_ere sparò all'udire queste parole. Siamo in grado di smentire questo particolare, basan· doc1 sulla versione di un insegnante, amico di chi scrive, che si trovava accanto all'uomo che venne ucciso. Tale insegnante, sebbene a quel tempo vedesse assai di buon occhio il movim~nto fascista, da uomo di onore, piu tardi nello stesso giorno riferi all'autore che il f~rrov1ere non pronunciò ~ai quelle parole. Si può, tuttavia, capire e persi.po scusare il cara– bm1ere, per aver perduto 11 proprio controllo alla morte del compagno e al pensiero che, se uno non · si levava il cappello, ciò significava disprezzo. 55° BiblotecaGino Bianco ·

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