Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

Lezioni di Harvard: L'Italia dal 1919 al 1929 "maniera forte " non avrebbe scatenato un incendio infinitamente piu pericoloso da do– mare? Anche nella strategia, che chiameremo poliziesca, bisogna freddamente esammare se il gioco vale la candela. 17 In ogni modo, in Italia era avvenuta una rivoluzione, e di chi era il me– rito? Di Mussolini. Quella che si è svolta in Italia in questo settembre che muore è stata una rivoluzione, o, se si vuole essere piu esatti, una fase della rivoluzione cominciata - da noi - nel mag– gio 1915. (...) Non c'è stata la lotta nelle strade, le barricate e tutto il resto della coreo– grafia insurrezionista che ci ha commosso sulle pagine dei Miserabili. Ciò nonostante una rivoluzione si è compiuta e si può aggiungere una grande rivoluzione. Un rapporto giuri– dico plurisecolare è stato spezzato. 18 È vero proprio l'opposto. L'occupazione delle fabbriche fu per gli operai italiani una grande lezione pratica di politica e di economia; essi furono posti di fronte al crudo dato di fatto che il loro lavoro manuale unito alle macchine non era sufficiente a produrre ricchezza; ci voleva direzione tecnica, credito e organizzazione commerciale. 19 L'occupazione delle fabbriche segna il punto· piu alto e l'inizio del declino del grado di eccitazione nell'Italia del dopoguerra. In guerra, un esercito comincia a vincere quando i suoi avversari smet– tono di credere alla possibilità di vittoria e cominciano a ritirarsi. È a questo punto che coloro i quali, ove il nemico avesse resistito dieci minuti di piu, avrebbero potuto non farcela, si sentono forti come leoni e si lanciano all'inse– guimento. Fu questo il caso dei datori di lavoro italiani. Uno scrittore, che di tutte le disgrazie di quegli anni dà la responsabilità ai massimalisti, n1a s1 dimentica delle responsabilità degli estremisti, scrive: L'occupazione delle fabbriche denota il declino del movimento operaio, la fine senza gloria del "massimalismo, " il cui cadavere continuerà ad ingombrare il campo di bat– taglia, fino a che i becchini fascisti lo spazzeranno. Un sensibile voltafaccia si produce ben presto nella psicologia operaia: "l'inizio della saggezza," secondo Mussolini. Gli avver– sari ne sono non disarmati, ma resi piu aggressivi, piu decisi alle rappresaglie. (...) La bor– ghesia ha ricevuto, con l'occupazione delle fabbriche, uno choc psicologico che spiega il suo furore e che determina i suoi atteggiamenti successivi. Gli industriali si sono sentiti colpiti nei loro diritti di proprietà e di comando; si sono visti soppiantati nelle officine, dove · il lavoro continuava, bene o male, in loro assenza. Hanno ricevuto la scossa di colui che è stato rasentato dalla morte, e che, tornando alla vita, si sente un "uomo nuovo. " Dopo qualche giorno di amarezza e d'incertezza, in cui mostrano soprattutto un gran rancore contro Giolitti, che " non li ha difesi, " e ha imposto loro per decreto il controllo delle industrie, la precipitazione avviene nel senso di una lotta a morte contro la classe operaia e contro lo " Stato liberale. " 20 11 Ibidem. 18 " Popolo d'Italia, " 28 settembre 1920. ~ 9 " Il fallimento dell'esperimento ha avuto una notevolissima importanza storica; la classe operaia ha molto imparato lungo quelle settimane." R. BACHI, L'Italia economica nel 1920, c1t., p. 348. 20 A. TASCA, Nascita e avvento del fascismo, cit., pp. 122-23. BiblotecaGino Bianco

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