Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

Conservatori e rivoluzionari dei sindacati decisero di far cessare lo sciopero il giorno dopo. All'uscita dalla riunione vennero tutti arrestati: erano 430. Subito dopo la Camera del lavoro venne invasa da nazionalisti, "arditi" e ufficiali in divisa, e saccheggiata. La stessa sorte toccò ai magazzini e alle biblioteche delle cooperative e agli edi– fici delle scuole e delle organizzazioni slave. Se fosse realmente esistito un "proletariato rivoluzionario," questi atti di violenza avrebbero provocato im– mediatamente una rivoluzione a Trieste e in Italia; invece i leaders massi– malisti del socialismo triestino, che erano stati rilasciati, si sforzarono per cer– car di persuadere i lavoratori a cessare lo sciopero, dato che la sua continua– zione avrebbe provocato ogni genere di rappresaglia. Sebbene a malincuore e con lentezza, i lavoratori obbedirono. 25 Nel testo d'Italia non si levò nessuna protesta. Alcune settimane piu tardi, nel settembre, al congresso nazionale del partito socialista, Filippo Turati rivolgeva ai suoi compagni il seguente avver– timento: Quando troveranno utile prenderci sul serio, il nostro appello alla violenza sarà rac– colto dai nostri nemici, cento volte meglio armati di noi (...). Parlare poi di violenza con– tinuamente per rinviarla sempre all'indomani, è (...) la cosa piu assurda di questo mondo. Ciò non serve che ad armare, a suscitare, a giustificare anzi la violenza avversaria, mille volte piu forte della nostra. 26 I massimalisti e gli spartachisti italiani non ebbero l'intelligenza neces– saria per comprendere questi avvertimenti. Niente riusd a scuoterli dalla loro certezza che il " proletariato " fosse là, pronto a sorgere, e che quando sarebbe scoccata la " grande ora " niente avrebbe potuto resistere lungo la via del suo trionfo. 25 Il resoconto si trova ne "L'Unità," 11 settembre 1919. 26 G. LAZZERI, Filippo Turati, Milano, 1921, p. 206; dall'articolo di Turati Socialismo e Massimalismo al Congresso socialista di Bologna, in "Critica Sociale, " XXX, 17, pp. 264 sgg. 477 BiblotecaGino Bianco

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