Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

La rivoluzione che non ci fu personale delle stazioni di Asti, Alessandria, Tortona e Novi; il 22 aprile, alle sta– zioni di Pavia, Domodossola e Novara; i ferrovieri si rifiutarono di trasportare le truppe che venivano inviate a Torino per ristabilirvi l'ordine pubblico; alle sta– zioni di Firenze e Roma era in corso uno sciopero bianco. VIII. * 1 maggio: il traffico è praticamente sospeso in quasi tutto il paese. IX. 9 maggio-2 giugno: sciopero dei dipendenti della Compagnie internationale des wagons-lits. X. * 15 maggio: personale. della stazione di Casale Monferrato. XI. * 22 maggio: personale della stazione di Verona. XII. * 24-27 maggio: personale della stazione di Udine. XIII. * 6-9 giugno: tutte le linee della provincia di Bari. XIV. * 8-24 giugno: i ferrovieri della stazione di Cremona si rifiutano di far viaggiare un treno carico di munizioni belliche, che essi ritenevano destinate alla Polonia; un fun– zionario della stazione riusci a far partire il treno; gli scioperanti richiesero il suo trasferimento ad altra stazione; non essendo stata accolta tale richiesta, lo sciopero si estese a Milano e alla parte est della Lombardia; lo sciopero ebbe termine senza che il trasferimento fosse stato ottenuto. XV. 8-20 giugno: personale delle stazioni di Genova e Rivarolo Ligure, con 1.120 par– tecipanti. XVI. * 20 giugno-IO agosto: per solidarietà con uno sciopero della piccola ferrovia Brescia– Edolo, 35.000 ferrovieri di tutte le linee private italiane scendono in sciopero. XVII. * 9-II settembre: a Trieste, in Istria e nel Friuli tutto il traffico viene fermato. A questi scioperi di carattere abbastanza esteso, circa altri 30 se ne de– vono aggiungere di carattere locale e di scarsa importanza. 46 Questa lista può fare un grande effetto, specialmente se si tiene presente che scioperi in centri ferroviari quali Verona, Torino, Genova, Bologna, anche se sono puramente locàli, disorganizzano il servizio su tutte le linee che dipendono da tali centri. Ma si deve osservare che quasi tutti questi scioperi furono di breve durata e che avvennero lungo un periodo di nove mesi. In Inghilterra, nel settembre del 1919, per nove giorni mezzo milione di ferrovieri scese in sciopero, pa– ralizzando in modo assoluto il traffico in tutto il paese, e il numero di scio– peri ferroviari di minore importanza per quello stesso anno non fu inferiore a quello che si ebbe in Italia nell'anno seguente; ma non successe mai agli inglesi di lasciarsi prendere dall'isterismo per paura che il paese diventasse bolscevico. Il lettore avrà notato che furono relativamente pochi i casi in cui treni di soldati, carabinieri, guardie regie, munizioni,' furono fermati dai "bolscevi– chi. " Si è fatto tanto chiasso su questo genere di disordini, che mi sono chie– sto se non vi siano stati altri casi, che mi potevano essere sfuggiti spogliando i quotidiani e i rapporti ufficiali. Ma in quel tempo io vivevo in Italia, e seb– bene sempre soggetta a correzioni, la mia memoria è buona: è mia ferma opi– nione che, tra la primavera del 1919 e l'autunno del 1920, non si verificarono piu di una dozzina di casi del genere. Tali casi divennero un luogo comune della propaganda antibolscevica, e la gente, sentendone se·mpre parlare come 46 Ad esempio: il 26 gennaio, 185 dipendenti della linea locale Napoli-Cuma scioperarono per un giorno; dal 7 al 23 marzo, scioperarono 120 dipendenti della stazione di Vicenza; il 14 marzo, su una linea locale nei pressi di Napoli scioperarono 200 dipendenti; dal 25 a1 28 aprile, scioperarono 74 dipendenti delle linee locali del Vomero a Napoli, ~cc. BiblotecaGino Bian.co

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