Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

Capitolo nono Il partito socialista I radicali, i repubblicani e i socialisti riformisti avevano voluto la guerra, e quindi non godevano di popolarità. Soltanto il partito socialista ufficiale si era opposto alla guerra rifiutando ogni compromesso, e perciò nell'Italia settentrionale e centrale gli operai e gli artigiani dei centri ur– bani, via via che venivano smobilitati, si iscrivevano a quei sindacati che erano sotto il controllo socialista, o direttamente alle sezioni locali del partito. I sindacati legati al partito socialista formavano delle federazioni na– zionali, che a loro volta si raccoglievano nella " Confederazione Generale del Lavoro." Questa era nata nel 1904 e aveva una direzione nazionale permanente analoga a quella del Tracie Union Council inglese o della A.F.L. americana. Nelle città piu importanti, tutti i sindacati della città e della cam– pagna, associazioni di impiegati privati, insegnanti elementari, dipendenti statali dei gradi inferiori, e le società cooperative socialiste, formavano una confederazione locale con una propria sede e degli impiegati stabili. Questa era la Camera del lavoro, un istituto sconosciuto nei paesi anglosassoni, ma che in Italia aveva una grande importanza. La Camera del lavoro era il centro di una intensa attività economica, politica e sociale; i segretari dei sindacati e delle associazioni si riunivano in una assemblea generale e sbri– gavano le questioni locali che erano di comune interesse per tutta la classe lavoratrice. La Camera del lavoro era il nuovo organismo municipale della classe lavoratrice, mentre il vecchio municipio doveva rappresentare tutte le classi; i sindacati e le società cooperative dei centri minori facevano capo per consiglio ed aiuto alla Camera del lavoro del capoluogo di provincia; a loro volta le Camere del lavoro facevano parte della Confederazione gene– rale del lavoro. Nel 1913, gli iscritti alla Confederazione generale del lavoro erano stati 327.302; durante la guerra, nel 1916, scesero a 20r.291; nel 1917 si cominciò a notare una tendenza a un aumento di attività, e gli iscritti salirono a 237.560 nel 1917, e 249.039 nel 1918; arrivarono a r.159.062 nel 1919, e BiblotecaGino Bianco

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